Come ribadisce il sito InvalsiOpen, il coding consente di sviluppare il pensiero computazionale, un concetto introdotto da Seymour Papert nel libro Mindstorms nel 1980, in seguito definito da Jeanette Wing come “il processo necessario per la formulazione e soluzione di problemi in forme comprensibili da agenti in grado di processare informazioni”. Il pensiero computazionale è quindi un processo mentale, che consente di risolvere problemi di varia natura seguendo metodi e strumenti specifici scelti in base a una strategia pianificata.
I bambini e i ragazzi appassionati di gaming sono soliti sviluppare competenze e skills che possono essere sfruttate, ad esempio, nell’apprendimento del coding. Per insegnare la programmazione, ad esempio con il tool Microsoft MakeCode Arcade, si può improntarla verso un obiettivo: la creazione da zero di un gioco.
Chi lo sa, i videogiocatori di oggi potrebbero diventare i Game Designer del domani: a volte le passioni degli alunni possono fare da base per il loro futuro mestiere.
Microsoft MakeCode Arcade è un ambiente di programmazione grafico a blocchi open source gratuito per la creazione di esperienze ludiche coinvolgenti volte all’apprendimento dell’informatica attraverso la realizzazione di giochi platform (piattaforma) che supporta un percorso di progressione guidato durante tutta l’attività di creazione. I giochi creati hanno uno stile che ricorda le dinamiche delle prime console portatili e gli arcade degli anni 80′ e 90′.
I giochi platform, ben conosciuti da tutti i ragazzi, sono giochi d’azione che si sviluppano generalmente in un mondo virtuale bidimensione dove la meccanica di gioco implica l’attraversamento di livelli costituiti da piattaforme, disposte in genere su più piani. Il personaggio principale, l’eroe, viene controllato dal giocatore che potrà passare da una piattaforma all’altra saltando oppure usando delle scale.
Come riportato da Agenda Digitale, “il pensiero computazionale aiuta a sviluppare processi di astrazione, generalizzazione, scomposizione, valutazione e la definizione di algoritmi, espressi in linguaggi di programmazione”. In sostanza il coding è in grado di favorire lo sviluppo del pensiero computazionale e la comprensione degli aspetti algoritmici della vita quotidiana e di ogni disciplina di studio.
Inoltre, si tratta di attività che possono essere svolte in gruppo, rafforzando le capacità relazionali degli alunni, raggruppati insieme per conseguire uno scopo comune. Inoltre, sviluppare un gioco aiuta ad affinare l’interpretazione del mondo, la capacità di integrare idee e conoscenze di diverse aree disciplinari in un insieme coerente e l’abilità di affrontare la soluzione di problemi nuovi.
Per non parlare, ovviamente, della capacità di inventare storie (creatività), di raccontarle (storytelling) e di comprendere le dinamiche tra i vari elementi applicando le conoscenze in ambito STEM.
Su questi argomenti il corso Come creare videogiochi con il coding, in programma dal 3 novembre, cura di Michele Maffucci.
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