Col badge elettronico a scuola “ci sentiamo carcerati”

Ali studenti in questi giorni è stato infatti consegnato il badge che servirà a sostituire in parte il tradizionale libretto scolastico. Anziché affidarsi alle note sul diario, i professori comunicheranno con le famiglie degli studenti grazie a internet, inserendo le note all’interno del sito della scuola dove, attraverso una password, si potrà controllare l’esito di interrogazioni e compiti in classe, così come eventuali provvedimenti disciplinari. Così gli studenti, che appartengono a buon diritto alla generazione dei nativi digitali, minacciano di mettere in atto una protesta in puro stile sessantottino.
“Verremo in pigiama e in tutta arancione come i detenuti di Guantànamo, tanto qui a scuola ci trattano allo stesso modo, anzi anche peggio, loro almeno non devono studiare latino e trigonometria”.
Ma il dirigente si giustifica: “Gli studenti non devono vivere questa innovazione come un’intrusione nella loro privacy. La nostra scuola ha avviato questa sperimentazione che servirà a rendere più trasparente il rapporto tra docenti, alunni e famiglie. Come tutte le cose nuove ci vorrà un po’ di tempo per abituarsi, ma sono sicuro che si tratta di un’innovazione positiva”.

Pasquale Almirante

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