A poche ore dall’annuncio delle immissioni in ruolo, sindacati ed associazioni di categoria rilanciano il problema della sicurezza e della sorveglianza negli istituti: a rendere la situazione al limite dell’emergenza sarà la prossima tornata di tagli (circa 14.000), che si aggiunge a quelle del 2010 e del 2009, già ravvisata nei giorni scorsi da un dettagliato rapporto della Cisl Scuola. Dei posti che spariranno la metà, quindi circa 7.000, riguardano i collaboratori scolastici. Dopo i numeri, però, sarebbe il caso di parlare dei lavoratori. E di conseguenza come si rifletterà l’abbattimento di posti sugli alunni. Insomma, dei casi reali. A presentarne uno, molto significativo, è Paolo Mazzoli, presidente dell’Asal, Associazione scuole autonome del Lazio: annuncia cosa succederà da settembre in un istituto medio“composto da due edifici, frequentato da 280 alunni di scuola dell’infanzia e 570 alunni di scuola primaria, per un totale di 850 iscritti. In questo istituto – spiega – si hanno a disposizione in tutto 9 bidelli, che svolgono 36 ore a settimana ciascuno: devono verificare i passaggi di due ingressi verso la strada e otto corridoi diversi. Quasi sempre avremo sette bidelli in ogni corridoio, ma con dei buchi temporali sempre maggiori e per forza di cose un corridoio completamente scoperto“.
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