E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione del debutto ad Alba in provincia di Cuneo del primo AgriCircus che sotto il tradizionale tendone unisce la creatività, l’impegno e la magia dell’arte circense con il lavoro di chi tutti i giorni coltiva e alleva gli animali per offrire ai bambini una esperienza nuova a contatto con i prodotti della natura.
In controtendenza rispetto alla crisi che ha visto ridursi del 10 per cento il numero di spettatori nei cinema nel 2012, crescono – sottolinea la Coldiretti – le aziende agricole trasformate in fattorie didattiche che hanno l’obiettivo non solo di far trascorrere ai bambini del buon tempo libero all’aperto a stretto contatto con la natura, ma anche di avvicinarli ad un mondo reale e concreto e sperimentare ed ”assaporare” la vita in campagna.
Sulla base del censimento effettuato in collaborazione con il ministero dell’ Istruzione, Ricerca ed Università sono già oltre 1300 le aziende agricole della Coldiretti che svolgono attività di fattoria didattica sparse su tutto il territorio nazionale. Si tratta di una pedagogia viva dell”’imparare facendo” attraverso attività pratiche ed esperienze dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare che privilegia il contatto con il reale attraverso l’incontro con il mondo animale e vegetale.
Queste realtà – prosegue l’associazione – si moltiplicano e si diversificano in forme curiose come il primo AgriCircus dove gli animali sono quelli delle fattorie con mucche e pecore al posto del leone, i ”prestigiatori” sono dei veri agricoltori e i clown sono maestri che insegnano giocando.
L’elemento comune è però sempre – continua la Coldiretti – il forte legame con il territorio, gli animali che vi si allevano, le piante che si coltivano ed i prodotti tipici che vi si ottengono. Laboratori del gusto, orti didattici, gare di mungitura, rodei da cowboy e gare di cucina sono alcuni esempi delle attività svolte. La formazione sul campo consente anche di imparare in maniera divertente il rispetto dell’ambiente attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi e l’alternanza delle stagioni.
Il successo delle fattorie didattiche – sostiene ancora la Coldiretti – è spinto dal rapporto stretto che si e’ instaurato con le autorità scolastiche che sempre più spesso le scelgono anche come destinazione delle gite organizzate, soprattutto nelle scuole primarie, spinte dai costi contenuti, dall’elevato valore educativo e dalla pluralità di mete disponibili senza dover percorrere grandi distanze, in un Paese come l’Italia dalla forte tradizione agricola.
Si tratta – conclude infine l’associazione – dell’unica tendenza positiva in un anno in cui neanche uno studente su tre parteciperà alle gite scolastiche che iniziano con l’arrivo della bella stagione a causa delle difficoltà economiche delle famiglie e della riduzione dei fondi per la scuola.
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