Una vicenda che è balzata agli onori della cronaca e che ha fatto mobilitare anche gli studenti. La presunta richiesta da parte della preside del liceo Arnaldo di Brescia di far lavare il vetro della propria automobile a uno storico collaboratore scolastico del liceo ha smosso gli studenti che hanno indetto un’assemblea improvvisata nel cortile della scuola. Oggetto della discussione, i metodi autoritari della nuova dirigente scolastica Tecla Fogliata. Non solo l’assemblea, ma anche urla e scritte sui vestiti in favore di Gerardo, per tutti Jerry (nel frattempo assente per tre giorni per motivi personali).
Un episodio che però è stato negato dalla dirigente dapprima partecipando all’assemblea, poi attraverso un comunicato stampa con toni decisamente più duri. “La dirigente scolastica Tecla Fogliata ha intenzione di perseguire in tutte le competenti sedi, giudiziarie e amministrative, chiunque abbia contribuito alla diffusione di una ricostruzione dell’episodio, avvenuto il 13 ottobre, riguardante il collaboratore scolastico, Gerardo Petruzzelli, non corrispondente al vero e lesiva dell’immagine dell’Istituto che dirige e della propria dignità nonché diffamatoria, come potranno confermare nelle opportune sedi i presenti soggetti all’accaduto”.
“La Dirigente Tecla Fogliata – prosegue il comunicato – perseguirà nelle competenti sedi, chi ha strumentalizzato tale ricostruzione non veritiera per sottoporla ad una gogna pubblica davanti a numerosi studenti e alla successiva inqualificabile gogna mediatica, anche attraverso riprese video effettuate all’interno della scuola con cellulari e prontamente diffuse in rete, per fini che nulla hanno a che vedere con i diritti di singoli collaboratori dell’Istituto, ma da ricondursi a direttive di carattere gestionale e organizzative di carattere generale del tutto legittime non gradite ad un numero minimo di docenti (nell’ordine di 4/5 docenti su 70 circa), sono ad oggi e evidentemente abituati all’autogestione”.
A quanto pare, alla base ci sarebbe anche un rapporto poco sereno tra la ds e alcuni insegnanti, frutto di alcuni contrasti nati ad inizio anno scolastico, specie nei riguardi della settimana corta, oggetto di discussione nei collegi docenti. Altri comportamenti avrebbero portato alle dimissioni di uno dei due vicepresidi. Già al Corriere della Sera la preside si era difesa, negando di aver chiesto al collaboratore di lavarle il vetro ma che quest’ultimo di sua iniziativa aveva provveduto in segno di gentilezza e che i giorni di permesso erano stati chiesti per motivi familiari. Un fraintendimento strumentalizzato ad arte da alcuni docenti che non vedono di buon occhio la ds. Dopo l’intervista, Fogliata ha poi rincarato la dose nel comunicato con parole più aspre.