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Collaboratore costretto a lavarle l’auto, preside diffidata dalla Cgil. I due presenti ieri ad una riunione, udite urla dall’esterno

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Ha fatto discutere l’intera comunità scolastica la vicenda riguardante la richiesta, presunta o veritiera, della preside del liceo Arnaldo di Brescia, Tecla Fogliata, avanzata al collaboratore scolastico Gerardo Petruzzelli, di lavarle l’auto personale. Nonostante la dirigente abbia smentito questa versione della storia, dicendo che questo le avrebbe fatto questo favore di sua spontanea volontà, il collaboratore, attraverso il suo legale Filippo Cocchetti, ha fatto sapere di aver “ricevuto un chiaro ordine di pulire l’automobile della dirigente scolastica.”

Come riporta Il Corriere della Sera, ci sono ulteriori aggiornamenti sulla vicenda, diventata surreale. Ieri, al liceo classico Arnaldo di Brescia, si è svolta una riunione pomeridiana già organizzata da tempo tra la preside, il personale ATA e gli impiegati amministrativi. All’incontro ha partecipato anche Gerardo. A quanto pare si sono sentite chiaramente delle urla dall’esterno dell’edificio scolastico. Non ci è comunque dato sapere se la questione che ha scaldato gli animi tra i presenti sia stata proprio quella relativa alla richiesta della preside al collaboratore.

Situazione tesa già da tempo?

A quanto pare, scrive il quotidiano, questa vicenda, che sarebbe la goccia che ha fatto traboccare il vaso nei complicati rapporti tra la preside, gli insegnanti e gli alunni, è destinata a finire nelle sedi giudiziarie.

L’avvocato di Gerardo Petruzzelli sta valutando sia di avviare un’azione giuslavoristica, in termini di mobbing, contro la preside, sia di procedere per diffamazione per quanto affermato dalla dirigente in un recente comunicato stampa nel quale questa ha parlato di una “ricostruzione non veritiera per sottoporla ad una gogna pubblica davanti a numerosi studenti e alla successiva inqualificabile gogna mediatica, anche attraverso riprese video effettuate all’interno della scuola con cellulari e prontamente diffuse in rete, per fini che nulla hanno a che vedere con i diritti di singoli collaboratori dell’Istituto, ma da ricondursi a direttive di carattere gestionale e organizzative di carattere generale del tutto legittime non gradite ad un numero minimo di docenti”.

Secondo il legale, inoltre, ci sarebbe un precedente in questa vicenda: “Il 14 settembre il bidello Gerardo era intento a svolgere il proprio lavoro con un collega. La preside si è avvicinata e, minacciando richiami ufficiali, gli ha chiesto di svolgere alcune mansioni a scuola”. In attesa delle dovute indagini sul caso, la dirigente è stata diffidata dalla Cgil per “comportamento antisindacale”.