Una vicenda complessa quella che vede protagonista una scuola di Torino. Un collaboratore scolastico accusato di molestie nei confronti di due alunne di 16 anni è stato reintegrato a scuola: ciò ha scatenato la furia di studenti e genitori, che hanno deciso di protestare. Ecco cosa sta succedendo, come riporta Il Corriere della Sera.
I fatti risalgono allo scorso settembre, quando l’uomo è stato sospeso in via cautelare dall’Ufficio scolastico regionale per poi tornare in servizio lo scorso mercoledì 10 gennaio dopo tre mesi. I genitori hanno così scelto di tenere a casa i figli per un giorno. Riuniti in assemblea, hanno anche deciso di tutelarsi in sede legale per poter chiedere di accedere agli atti dell’inchiesta sul collaboratore scolastico.
L’uomo è tornato a lavorare nella scuola, svolgendo mansioni diverse. “Capisco che siano molto arrabbiati, ma è così che prevede la norma e io non ho potere di fare diversamente”, ha spiegato la dirigente scolastica. “Al suo rientro l’ho assegnato ad un reparto dove non è in contatto con gli studenti fino alla fine dell’anno e gli ho intimato di attenersi al codice di comportamento, è un supplente nominato due giorni prima dell’accaduto, nessuno lo conosceva”.
“Quel che era in mio potere di fare l’ho fatto con immediatezza assoluta, di tutto il resto si è occupato l’Usr che ha erogato la sanzione di sospensione di tre mesi — ha aggiunto la preside —. È stato molto spiacevole, ma siamo intervenuti nel modo più tempestivo possibile e con tutti gli strumenti a nostra disposizione: l’impatto emotivo coinvolge anche me, vorrei risolvere la questione nel miglior modo possibile per tutti. La scuola è un ambiente dove bisogna vivere serenamente e in tranquillità, per crescere in uno spazio sicuro e protetto”.
La preside ha ricevuto ieri pomeriggio le famiglie, che si dicono contente. L’incontro, a quanto pare, è stato chiarificatore e proficuo.
Propria ieri abbiamo parlato di un’orrenda storia di violenza sessuale ai danni di una bambina di soli sei anni. Questo quanto sarebbe avvenuto in una scuola di Reggio Calabria, come riporta La Repubblica. Ad essere accusato è un collaboratore scolastico, che adesso si trova agli arresti domiciliari.
Si tratta di un sessantenne originario della provincia di Reggio Calabria. Quest’ultimo avrebbe violentato la piccola, che si era rivolta a lui per fare una fotocopia a lei chiesta dalla maestra, in una stanza della scuola, mentre erano da soli.
Tornata in classe la bimba non si era confidata né con gli insegnanti né con i compagni. Era riuscita invece ad aprirsi con la mamma alla quale ha raccontato nel dettaglio quello che le aveva fatto l’uomo.
La rapida attivazione del “codice rosso” ha consentito ai militari dell’arma di procedere agli accertamenti in pochi giorni. Una volta acquisita la testimonianza della bambina, alla presenza di una psicologa nominata dai pm, hanno concluso l’indagine.
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