Si discute ancora del caso del collaboratore scolastico di Lodi 46enne assente dal lavoro da oltre cinque anni con certificati medici falsi, che ha percepito indebitamente la retribuzione per circa 108.000 euro. A discutere della vicenda è stato il dirigente scolastico, come riporta TgCom24.
“Noi ci eravamo accorti del suo assenteismo – ha chiarito il preside della scuola – ma non è prevista la visita fiscale. La scuola non ha gli strumenti per andare a fondo a questa storia, mi sono mosso in base ai canoni dettati dalla norma, non ho potuto fare altro”.
“Lavoro in questa scuola da tanti anni eppure non l’ho mai visto” dice una collaboratrice. A parlare è anche l’avvocato del bidello assenteista che al telefono avrebbe ammesso: “Fino a oggi si è sentita una sola campana, sarebbe assurdo che per 5 anni una persona non si presenta sul posto di lavoro e a nessuno viene il dubbio di andare a controllare o di andare a fare delle verifiche”.
Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lodi con il coordinamento Procura lodigiana in seguito a una segnalazione dell’Inps, hanno accertato che il collaboratore scolastico era ininterrottamente assente dal lavoro, quantomeno dal 2018, sulla base di certificazioni mediche fasulle, che gli hanno consentito di continuare a percepire per intero la retribuzione.
L’uomo è stato denunciato per falso in atto pubblico commesso dal privato, false attestazioni e certificazioni che giustificano l’assenza del pubblico dipendente dal servizio e truffa aggravata ai danni di un Ente Pubblico. Il gip l’ha quindi posto ai domiciliari.
Nei suoi confronti erano già state svolte indagini della Guardia di Finanza di Lodi in relazione all’indebita percezione di assegni di invalidità civile. Quell’importo era stato sequestrato nel 2022.
Non è la prima volta che si verificano casi del genere. Qualche mese fa ci siamo occupati di una docente risultata assente addirittura per 20 anni. La docente è risultata assente per un totale di 20 anni su 24 di servizio nel suo insegnamento di storia e filosofia alla scuola secondaria.
Negli unici quattro mesi di fila di insegnamento, gli studenti hanno segnalato la sua impreparazione, la casualità nell’assegnazione dei voti, il presentarsi senza libri di testo. Così, gli ispettori ministeriali hanno definito “incompatibili con l’insegnamento” le sue modalità di fare lezione.
La professoressa si è poi difesa attraverso un comunicato stampa affidato al Corriere della Calabria.
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