Un collaboratore del dirigente scolastico, facente parte dello staff di direzione, non ha nessuna una “funzione superiore” a quella degli altri colleghi. Proprio per questo motivo un collaboratore del Ds, magari con responsabilità di gestione di un plesso, non può in alcun modo censurare i comportamenti degli altri colleghi.
I responsabili di plesso non hanno un ruolo tale da potere intervenire sulla condotta dei docenti. Non esiste una relazione gerarchica che possa autorizzare un responsabile di plesso ad assumere interventi che spettano esclusivamente al dirigente scolastico.
Un responsabile di plesso che rimprovera un docente per avere fatto ritardo nell’orario di entrata o per avere comunicato troppo tardi l’assenza, esce fuori dalla sua funzione e assume un ruolo non riconosciuto dalla legge.
Il responsabile di plesso invece, come delegato dal dirigente scolastico, ha il dovere di avvisare il capo di Istituto del ritardo di entrata a scuola dei docenti e di qualsiasi altra infrazione un docente si renda colpevole.
Illegittima è invece qualsiasi azione censoria venga fatta, ai danni dei docenti e del personale, da parte di un responsabile di plesso o di uno dei due collaboratori del Ds.
Lo staff di direzione, che oramai esiste in tutte le scuole, dovrebbe fare da filtro nei rapporti tra docenti e Dirigente scolastico, evitando che tutto passi per la presidenza e che ogni problema sia risolto in prima persona dal Ds.
Alcuni staff di direzione assolvono bene a questo compito, riuscendo ad avere buone relazioni con tutti i docenti della scuola, coadiuvando, cosi come disposto dalla legge, il lavoro della dirigenza scolastica.
A volte invece capita, come ci viene testimoniato da alcuni nostri lettori, che i collaboratori del Dirigente scolastico, piuttosto che fare un’opera di filtro nelle relazioni tra Preside e docenti, creano gruppi di potere per la gestione e l’amministrazione della scuola. In tal caso le relazioni tra staff di direzione, costituito gerarchicamente, e docenti risultano conflittuali o addirittura molto tesi. In buona sostanza stiamo parlando dei famosi “cerchi magici” che esistono in alcune scuole, che andrebbero ad escludere i docenti poco allineati o anche definiti “contrastivi”.
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