Lettera aperta al Ministro Fioramonti
Gentile Signor Ministro, siamo sicuri che parliamo ad un uomo delle Istituzioni che ha la consapevolezza della complessità del sistema scolastico italiano.
La nostra scuola è stata in questi 20 anni depauperata di due importantissime risorse: l’autorevolezza della sua funzione e l’entusiasmo dei suoi protagonisti (personale, alunni, famiglie). A queste si aggiungano quelle economiche che hanno reso il personale docente e non docente la categoria economicamente più in sofferenza della P. A..
Abbiamo toccato il fondo con lo scorso rinnovo contrattuale che ha ancor più umiliato chi ha contribuito e contribuisce alla formazione delle future generazioni.
Il fatto che si parla di “spesa per l’istruzione” e non di “investimento per il futuro dell’Italia” è segno di una visione limitata e palesemente inadeguata all’interesse di un moderno paese. La nostra scuola – quella reale incarnata nella quotidianità – è stata picconata ed umiliata fino al punto da renderla debole e non più attraente (un tempo lavorare a scuola era ragione di ORGOGLIO!).
Gentile Signor Ministro, riporti la scuola al centro del dibattito culturale e politico, conduca il sistema scolastico agli onori di quella onorevole storia che lo ha reso modello per paesi europei, operi affinché la visione moderna si innesti nella tradizione formativa, nella ricchezza del nostro patrimonio culturale immateriale, nella ricerca di quella innovazione che oggi non possiamo non auspicare. In questo percorso, una attenzione vogliamo porre alla governance delle autonome istituzioni scolastiche che è purtroppo fondata e fortemente ancorata al dualismo imperfetto Dirigenza-docenza.
Possiamo – senza pregiudizio ideologico – affermare che su questo tema siamo agli ultimi posti in Europa? Possiamo affermare che occorre una innovazione strategica prevedendo il riconoscimento giuridico e contrattuale delle figure di sistema oggi riconosciuti nelle figure delle Collaboratrici e dei Collaboratori dei DS? Possiamo riconoscere che è ormai il tempo nel quale scardinare quella “ipocrisia” di sistema che determina una insopportabile discriminazione nei confronti di docenti (a cominciare dall’Assistant principal) che affiancano quotidianamente e con alta professionalità i DS nella gestione e nella organizzazione delle scuole?
Gentile Signor Ministro, siamo fiduciosi in una rinnovata sensibilità da parte delle Istituzioni, delle OO. SS., delle Associazioni di categoria; auspichiamo finalmente un’attenzione sincera e meritata per il lavoro e la funzione che espletiamo; auspichiamo di poterla incontrare per presentare le proposte che Ancodis ritiene innovative e sostenibili.
Chiediamo semplicemente di essere riconosciuti a pieno titolo quale terzo anello del sistema scolastico italiano.
Nell’auspicare che sul tema della governance delle autonome istituzioni scolastiche il suo dicastero possa lasciare un segno indelebile, le Collaboratrici ed i Collaboratori dei DS di Ancodis augurano buon lavoro.
Prof. Rosolino Cicero
(Presidente ANCODIS Palermo)