Da martedì 16 aprile, circa 6 mila collaboratori scolastici degli organici PNRR e Agenda sud, sono stati licenziati, mandati a casa senza certezza di una proroga della loro supplenza fino a giugno 2024. Eppure il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, dichiara che le proroghe per questi 6 mila collaboratori scolastici ci saranno, ma non si comprendono i tempi, le modalità e soprattutto se tali proroghe saranno obbligatorie o facoltative da parte delle scuole. Sulla vicenda di questi licenziamenti è intervenuto il M5S, con l’on. Antonio Caso capogruppo della Commissione cultura, che ha emanato un comunicato stampa.
“Siamo seriamente preoccupati per la sorte dei 6mila lavoratori del personale ATA a rischio per colpa dell’inadeguatezza del Ministro Valditara. Un dramma occupazionale annunciato, che tutti sapevano sarebbe arrivato e che sta facendo sprofondare le scuole nel caos. Chiediamo al Governo di mettere in campo tutte le soluzioni possibili per ridare aria a migliaia di famiglie che stanno vivendo un disastro senza precedenti. Serve un provvedimento ad horas, senza se e senza ma. Purtroppo quanto accaduto oggi in Aula non ci lascia ben sperare. Abbiamo assistito ad un altro schiaffo assestato per bene da questo Governo ai lavoratori ATA, con la bocciatura di un nostro odg che chiedeva di trovare subito una soluzione. Se Giuseppe Valditara tiene per davvero alla sorte dei 6mila lavoratori, risolva urgentemente la situazione e la smetta di giocare con la vita di migliaia di persone”.
Tra le altre proteste sulla vicenda dei 6 mila licenziamenti dei collaboratori scolastici assunti con un organico PNRR e Agenda sud, interviene anche il comitato per la proroga dei contratti del personale Ata assunto con i fondi PNRR e Agenda sud. Tale Comitato invita la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad attuare, con effetto immediato, ogni provvedimento legislativo, volto a garantire il rientro in servizio dei collaboratori scolastici PNRR e Agenda Sud prevedendo, come data di scadenza dei contratti il 30 giugno 2024, come più volte prospettato e garantito dai membri di maggioranza di governo vicini al comparto scuola.
Rientro in servizio che, deve intendersi, esclusivamente attivato senza soluzione di continuità e, cioè, a partire dal 16 aprile 2024 e, comunque, relativo alla titolarità dei contratti di lavoro già in essere.
Per il futuro, prevedere ogni strumento idoneo a conferire al c.d. organico aggiuntivo carattere strutturale poiché lo stesso, sia durante la pandemia che per gli attuali progetti Agenda Sud e PNRR, non ha fatto altro che sopperire, in misura marginale, ai corposi tagli del personale ATA attuati da ogni governo menzionando, a titolo esemplificativo, i tristemente famosi “tagli lineari” del ministro Tremonti.
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