Una brutta vicenda quella che ha avuto luogo a Terni, in Umbria, alla scuola elementare ‘Don Milani’. In questo istituto, nel 2013, una collaboratrice scolastica è stata vittima di un grave incidente, come riporta Il Messaggero. La donna, mentre stava entrando a scuola, a causa del malfunzionamento della fotocellula del cancello carrabile, è rimasta bloccata con la gamba destra, riportando alcune lesioni, un’invalidità temporanea di 85 giorni e una, addirittura, permanente dell’8%.
A distanza di quasi dieci anni dall’accaduto la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Umbria ha deciso di condannare l’allora dirigente della scuola, Claudio Guerrini, al risarcimento di 8673 euro al Ministero dell’Istruzione. Nel 2020 è arrivata la condanna del Ministero di 17346 euro, cifra chiesta al preside dalla Procura contabile per danno erariale indiretto, ora dimezzata del 50% dalla Corte.
Il dirigente ha difeso il suo operato, ma secondo la Procura non avrebbe chiesto la riparazione dei due cancelli che da tempo funzionavano male. Il preside non avrebbe mai avanzato richieste di manutenzione. Per la Corte c’è stata “una antidoverosa omissione di tempestiva segnalazione dei guasti dei due cancelli”, con un’inerzia “protratta anche per molti mesi dopo il sinistro”.
Il preside è stato davvero negligente?
La magistratura parla di una “condotta, oltre che gravemente violativa degli obblighi di servizio su di lui gravanti, anche caratterizzata da una elevata negligenza e imprudenza”. Nel corso dell’udienza l’ex preside, come riporta la testata locale Umbria24, ha sottolineato che la collaboratrice avrebbe tentato di entrare in tutta fretta per timbrare il cartellino, forzando il cancello carrabile senza però riuscire ad aprirlo del tutto; al posto di quest’ultimo, secondo il dirigente, avrebbe dovuto usare quello pedonale.
La Corte, però, sottolinea che “risulta acclarato da plurime dichiarazioni che il personale scolastico era solito transitare attraverso il cancello grande scorrevole, in quanto quello pedonale era da tempo bloccato”.