Categorie: Attualità

Collegi di Pavia: umiliazioni, maltrattamenti e bullismo tra studenti

Un ex studente dei collegi pavesi ha deciso di denunciare una grave situazione. Dal dettagliato racconto scritto in una lettera dall’ex studente pavese emerge una realtà raccapricciante: studenti umiliati e vessati dai compagni più grandi, e per chi si ribella si apre un calvario senza fine”.
Tra le “prove” imposte agli studenti più giovani per “accedere” all’anno successivo ci sono teste infilate nella tazza del water, studenti costretti a denudarsi per essere cosparsi di lucido da scarpe, costretti a mangiare bignè ripieni di sperma, risotto agli scarafaggi e cibo per cani. Un’incredibile serie di umiliazioni e maltrattamenti raccolti nella lettera denuncia di un ex allievo del celebre collegio pavese “Borromeo”, che porta il nome di una delle più blasonate famiglie dell’aristocrazia lombarda.
Come scrive il quotidiano La Provincia Pavese, al “Borromeo” come negli altri collegi della città ogni anno sarebbero sottoposti a tremendi ‘giochi goliardici’ decine e decine di allievi. Chi è più piccolo deve fare atto di sottomissione ai più anziani, passando per umiliazioni traumatiche e a volte anche violente. La testimonianza choc: “parlo per esperienza serenamente lasciata alle spalle – scrive lo studente – essendo stato allievo di uno di quei collegi per cinque anni, dal 2007 al 2012. Non vi sarebbe che l’imbarazzo della scelta; dagli ormai (tristemente) celebri bignè imbottiti di sperma dati in pasto ad alcuni allievi del Borromeo nella primavera del 2010 sino alle sessioni notturne in cui studenti obbligano altri studenti a denudarsi, cospargendoli di lucido da scarpe, o a infilare la testa nella tazza del water in una pioggia d’insulti.” In nome della tradizione, accusa l’ex allievo del Borromeo, si condannano le matricole e gli studenti dei primi anni a un “miscuglio di naia militare, campo di rieducazione di stile sovietico o nazista e primitivo rito d’iniziazione.” “Il nuovo arrivato non ha diritto di rifiutarsi di subire le umiliazioni, mentre la sua integrità morale viene offesa nei modi più assurdi e talvolta apertamente sadici. Per le prime due settimane i ragazzi sono costretti a sopportare intere nottate (dalla mezzanotte sino alle cinque o sei del mattino) fatte di insulti, idiote prove fisiche (cento, duecento, trecento flessioni per serata), obbligati a stare in ginocchio o stesi per terra.” Chi si ribella – spiega lo studente – è costretto a subire umiliazioni continue o a lasciare i collegi.

Carmine Nicoletti

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