Rispondiamo ad una interessante domanda di una docente della scuola secondaria di I grado di un Istituto comprensivo che oltre la scuola secondaria ha anche la sezione della scuola primaria. In buona sostanza la docente chiede se, riguardo temi come la valutazione degli alunni, la delibera dei dipartimenti della secondaria di I grado può decidere in autonomia dal Collegio dove la maggioranza è appartenente alla primaria.
Premetto che insegno nella scuola media di in un istituto comprensivo statale. Tempo addietro il dipartimento della scuola media si è riunito per deliberare aspetti inerenti la valutazione degli alunni appartenenti a tale ordine. I docenti del dipartimento si sono espressi a favore di modificazioni con maggioranza assoluta. Più tardi, in sede di collegio composto dalla maggioranza da insegnanti della scuola primaria, la delibera del dipartimento, è stata non accolta per votazione contraria da parte dei componenti della scuola primaria che in queste condizioni decidono, oramai, sul bello e cattivo tempo in quanto possiedono la maggioranza assoluta. Premesso ciò gradirei sapere, quando possibile, se tale procedimento risulta regolare e se ciò, nelle more, non violi la libertà di insegnamento che appartiene ad ogni docente.
Il dipartimento di una classe di concorso o di un’area interdisciplinare di una scuola secondaria di I o II grado, non è un organo collegiale riconosciuto dalla legislazione scolastica, ma è soltanto un’articolazione del Collegio docenti. Proprio il Collegio docenti decide, per rendere il lavoro di programmazione più semplice, di disarticolarsi in più dipartimenti e lo deve fare con un voto di maggioranza. Un dipartimento non ha potere deliberante, ma può solamente programmare e proporre pareri al Collegio dei docenti, che resta il vero organo deliberante in materia di valutazione.
Negli Istituti comprensivi dove sono raggruppate scuole secondarie di I grado, scuole primarie e dell’infanzia, il collegio dei docenti è un organo unico che mette insieme tutti i docenti dei vari ordini in un’unica adunanza. Sarà il Collegio docenti nella sua interezza a deliberare sui compiti riconosciuti dalla legge.
Il collegio dei docenti, ai sensi dell’art.7, comma 2 lettera a), del d.lgs. 297/94, ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico del circolo o dell’istituto. In particolare cura la programmazione dell’azione educativa anche al fine di adeguare, nell’ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun docente. Quindi per quanto suddetto, appare ovvio che debba essere il Collegio dei docenti, attraverso le sue articolazioni dipartimentali, a stabilire i criteri e le griglie di valutazione da inserire nelle programmazioni individuali dei singoli docenti. Per cui i criteri e le modalità di valutazione degli apprendimenti vengono elaborati dai dipartimenti, deliberati dal Collegio docenti e inseriti nel PTOF. A sua volta il PTOF verrà deliberato dal Consiglio di Istituto e il tutto verrà reso pubblico agli studenti e alle famiglie che dovrebbero firmare anche il patto di corresponsabilità con la scuola.
È utile dire che se il Collegio docenti, nella sua interezza ovvero con docenti della primaria e della secondaria, boccia i criteri di valutazione proposti dal dipartimento e ne adotta altri questo fa parte della democrazia collegiale stabilita dal Testo Unico come precedentemente spiegato.
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