Sono un’insegnante del Liceo Classico “Siotto Pintor” di Cagliari, ho inviato all’Urp del Miur e all’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna la seguente richiesta di chiarimento sulle discipline oggetto del colloquio degli Esami di Stato.
Ogni anno vengono nominati i commissari dell’esame per una materia ma poiché sono spesso titolari di una classe di concorso di due discipline (esempio: il docente di matematica è anche titolare e insegna anche fisica, così filosofia con la storia e il latino col greco o l’italiano) capita in tutte le scuole che alcuni di loro, sia interni che esterni, interroghino gli studenti soltanto nella disciplina per la quale sono nominati mentre altri interrogano entrambe le materie della propria classe di concorso con conseguente disparità di trattamento tra le classi. Inoltre siccome in alcune classi viene nominato commissario interno il docente la cui disciplina fa coppia con quella del docente esterno si verifica che per alcuni studenti le materie oggetto di colloquio sono dimezzate mentre nelle classi ove questa scelta non viene effettuata gli studenti si trovino a dover sostenere il colloquio con tre materie in più.
Vieppiù ad anni alterni le discipline oggetto della nomina dei commissari esterni sono in coppia in una stessa classe di concorso con la conseguenza che di fatto le materie esterne sono sei anziché tre producendo una palese disparità di trattamento rispetto agli alunni dell’anno scolastico precedente(esempio: questo a.s. le discipline esterne sono matematica, filosofia, italiano ma tutte sono insegnate in coppia alla fisica, storia e latino). Le situazioni descritte producono un’evidente discriminazione tra studenti che si lamentano insieme alle commissioni stesse di questo trattamento differenziato che alla fine falsa i voti finali contravvenendo così all’uguaglianza costituzionale. È da troppi anni ormai che si trascina questa situazione di disparità di trattamento causata da una normativa ambigua che ha lasciato spazio all’arbitrio della interpretazione, pertanto si chiede che questo Ministero si preoccupi di emanare una volta per tutte una circolare che sappia regolare tale situazione nell’ottica di parità di trattamento.
Basterebbe chiarire che i commissari si limitino a condurre il colloquio interrogando la disciplina per la quale sono nominati sia interni che esterni. Le materie oggetto d’esame sarebbero così in tutto sei e darebbero peraltro agio a un colloquio più organico e approfondito.
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