La fine del primo trimestre di lezioni rappresenta per studenti e famiglie il tempo dei primi bilanci, sotto forma di pagellini e/o di colloqui plenari scuola-famiglia. E mai come ora, potrebbe essere l’occasione per una nuova “resa dei conti” tra insegnanti e alunni. Perlomeno se i docenti si manterranno sulla linea di giudizio adottata lo scorso giugno, quando – dopo il “condono” dell’anno precedente, causa lockdown – fu notevole il numero di bocciati e rimandati “con debito”. Facile immaginare che, anche a causa degli strascichi negativi dei lunghi periodi di Dad, specie tra i ragazzi delle superiori fioccheranno le insufficienze.
Così, molte famiglie, potrebbero decidere o essere consigliate dagli stessi docenti di correre subito ai ripari, potenziando la preparazione dei propri figli affidandosi alle ripetizioni private. Un mondo sempre difficile da esplorare, che oltre a tanti vantaggi nasconde anche parecchie insidie. Per questo Rosella Sidari, Consulente Didattico per la piattaforma specializzata Skuola.net | Ripetizioni, fornisce un decalogo con i principali consigli pratici per trovare il tutor perfetto e centrare l’obiettivo recupero.
Ripasso record o studio paziente? Qual è la strategia migliore
Quando si inizia un percorso di recupero la pianificazione è fondamentale. Premettendo che ogni problematica fa storia a sé, ci sono delle linee guida generali da seguire. Ciò che è assolutamente da evitare è il recupero last minute. L’ideale sarebbe capire il prima possibile che si sta andando incontro a delle difficoltà, per pianificare il tipo di supporto di cui abbiamo bisogno, permettendo al docente privato di lavorarci su. Qualora non si riuscisse a giocare d’anticipo, è comunque sempre preferibile spalmare nel tempo le lezioni, per metabolizzare al meglio le informazioni e assimilarle in modo duraturo.
A ognuno il suo tempo
A quanto corrisponde, in termini di settimane (o mesi), questo tempo? Difficile dirlo in astratto. Il recupero, infatti, è diverso da studente a studente. Può variare in base alla materia di studio, alla persona e alle lacune accumulate. Ma un tutor professionista lo riesce a valutare molto presto.
Prima del docente viene il “piano d’attacco”
Proprio per quanto appena detto, prima di iniziare a prendere lezioni private, la cosa migliore da fare sarebbe quella di ‘affidarsi’ a un Consulente Didattico. Si tratta di una nuova figura professionale – estremamente diffusa nel mondo anglosassone – che sta trovando spazio anche nel nostro Paese, messa a disposizione dalle realtà specializzate in formazione complementare più affidabili, che in accordo con lo studente costruisce un percorso di studio personalizzato, “materia per materia” (se da recuperare ce ne fosse più di una). Selezionando solo i docenti più adatti alle sue esigenze, partendo da obiettivi stabiliti. Poiché non tutte le figure che a vario titolo offrono ripetizioni private sono adatte a tutti gli obiettivi. Ancora oggi, invece, nella ricerca di un docente spesso si guarda ancora al tradizionale “amico di famiglia” o al “passaparola”. Un passaggio che, però, rappresenta un rischio, non potendo questo garantire sempre il risultato.
Insufficienze multiple? Niente panico
Si è parlato di “materia per materia”. Tantissimi ragazzi, infatti, si trovano nella condizione di dover recuperare più insufficienze. Ma questo non deve rappresentare un motivo di preoccupazione supplementare: prima si inizia ad affrontare una lacuna, prima viene colmata. Quindi non c’è nessuna controindicazione nell’usufruire di ripetizioni private in materie diverse nello stesso periodo. Anzi, proprio perché è uno scenario comune, i docenti privati sanno che potrebbero svolgere il loro lavoro in contemporanea con altri colleghi. Ma con una buona organizzazione didattica la missione è assolutamente gestibile. Basta delineare un buon calendario. E qui torna il ruolo centrale del Consulente didattico, che può fare da filtro tra tutor e studenti, incastrando tutti gli impegni per arrivare al risultato sperato in tutte le materie, nel medesimo periodo.
Obiettivo raggiunto: fermarsi o continuare?
Il recupero di un’insufficienza è sicuramente un motivo di soddisfazione. Ma sarebbe sbagliato pensare che a quel punto siano improvvisamente scomparsi i problemi. Adagiarsi sugli allori potrebbe essere pericoloso. Una volta finito il tour de force iniziale, sarebbe buona cosa rafforzare la preparazione a cadenza periodica. Sempre affiancati da un tutor, che innanzitutto può “registrare” il metodo di studio introdotto in precedenza. E che riesce a capire se, nonostante le lezioni, restano dei punti di debolezza che potrebbero esporre a nuovi problemi, colmando eventuali lacune che si stanno creando e che, presto, potrebbero diventare scogli insuperabili.
L’identikit del tutor perfetto
Se sul proprio percorso si ha la fortuna di incrociare un docente del genere, avete fatto bingo. Ma quali sono le caratteristiche che ci fanno capire che abbiamo di fronte un SuperTutor? In Skuola.net | Ripetizioni, ad esempio, vengono inseriti in questa categoria quegli insegnanti che innanzitutto hanno un titolo di studio coerente con la materia su cui propongo le ripetizioni, con un notevole numero di lezioni alle spalle in quella disciplina specifica e soprattutto con tanti feedback positivi da parte degli studenti che hanno avuto modo di seguire. Sintetizzando, sono i migliori in quella materia e quello specifico livello di istruzione. Infatti, impartire ripetizioni private è un “mestiere” diverso rispetto a quello dell’insegnamento a scuola: volendo fare un paragone è un po’ la stessa differenza che passa tra una lezione collettiva in palestra e un percorso individuale con un personal trainer. Quindi, oltre ai titoli di studio, conta moltissimo l’esperienza e aver collezionato tanti successi con altri studenti in passato.
Dalla bacheca annunci alle piattaforme online: attenzione alle differenze!
In passato c’erano essenzialmente quattro modi per trovare ripetizioni private: il passaparola, le bacheche di annunci negli esercizi commerciali del territorio, le riviste dedicate agli annunci e infine i centri specializzati. Solo questi ultimi hanno sempre fornito non solo il servizio – le lezioni – ma anche una consulenza educativa e quindi una sorta di garanzia sul servizio reso. Queste forme sussistono anche oggi, ma sono state affiancate dal canale online. Sono però varie le tipologie di siti che offrono ripetizioni e che, seppur apparentemente simili, hanno delle profonde differenze tra loro. Ci sono i classici contenitori di annunci, con cui però non è possibile valutare le performance dell’insegnante: ci si deve fidare di quello che dice. Ci sono quelli che ti danno solamente il contatto del docente, senza però guidare nella scelta del tutor. E poi ci sono dei veri ecosistemi digitali – come Skuola.net | Ripetizioni – che seguono lo studente dall’inizio alla fine: orientamento, valutazione dei vari insegnanti, prenotazione delle lezioni, ampia scelta di materie, assistenza durante tutto il percorso di recupero (fase di pagamento compresa). Sono sicuramente questi ultimi quelli da consigliare.
Ok, il prezzo è giusto?
Inoltre, sempre nella fase di selezione, non è facile capire se il costo per ingaggiare un docente privato sia corretto, in base al mercato. Questo, infatti, viene influenzato da vari fattori e caratteristiche personali. Più o meno quelli già elencati: qualifiche dell’insegnante, competenze, anni di esperienza, recensioni degli studenti. Ci sono tutor che hanno un costo di 10€ l’ora e altri che possono chiedere 50€. Anche la materia che si insegna può cambiare le cose: fare lezione in quelle più tecniche o meno diffuse può costare di più rispetto alla media. Così come il prezzo può variare anche in base al livello scolastico: un tutor per le scuole elementari è sicuramente più economico di un tutor che deve insegnare una materia universitaria.
I vantaggi delle ripetizioni online
Passando a parlare di questioni operative, c’è da considerare che nel mondo delle ripetizioni il digitale può dare una grande mano. A differenza di quanto spesso è avvenuto per le scuole negli ultimi due anni, qui l’utilizzo dell’online per svolgere lezioni ‘a distanza’ può essere un’ottima soluzione. Entrano in ballo aspetti pratici: niente spostamenti né perdite di tempo ulteriori per raggiungere una sede. Economici: nessun costo aggiuntivo per i tragitti. Inoltre, visto che la pandemia non è ancora finita, non frequentare troppi ambienti non fa mai male. Ciò non vuol dire che le lezioni ‘fisiche’ non siano efficaci, ma i vantaggi dell’online superano di gran lunga quelli dell’incontro di persona. Basti pensare al fatto di poter scegliere anche tutor che abitano distanti da noi. Non è un caso che questa sia una modalità già da anni molto diffusa e apprezzata in tanti Paesi esteri, in crescita anche in Italia.
Fidarsi a volte è bene
Alla fine, dunque, il più grande consiglio per massimizzare le chance di centrare l’obiettivo è semplicemente quello di farsi consigliare. In questo senso il passaparola con i propri conoscenti può essere valido, a patto che le esperienze personali riportate siano in qualche modo affini alla propria esigenza. Di sicuro la figura del Consulente Didattico – che per analogia funziona da “aggregatore di passaparola” – può essere più performante perché è in grado di confrontare ogni specifica richiesta con un ampio database di tutor da cui attingere e valutare. Perché una volta individuato il docente migliore sulla carta, l’esperienza “sul campo”, poi, fa il resto: fare una valutazione adattiva professionale, evitando modelli standardizzati che non portano quasi mai all’obiettivo, fa sempre la differenza. Scegliere uno o più tutor personali significa far uscire fuori al massimo il proprio potenziale ed è per quello che è necessario trovare quello giusto per noi. Ogni studente è unico e merita un’esperienza di tutoraggio unica come le sue esigenze.
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