I genitori di Coy hanno dato inizio a una disputa con le autorità del Colorado, lo Stato in cui vivono, dopo che la scuola dove frequenta la prima elementare ha vietato a Coy di usare il bagno delle bambine. “Sono cattivi con me – ha commentato Coy – dicono che sono un bambino quando sono per davvero una ragazza”.
Il suo è un caso che, per questo, metterà alla prova la legge anti-discriminazione del Colorado, che ha esteso la protezione ai transgender nel 2008. Nel frattempo, in segno di protesta, il fratello e la sorella rimarranno a casa insieme a Coy, finché non le sarà consentito di usare, a scuola, il bagno delle bambine.
Le scuole negli Stati Uniti si trovano sempre di più a contatto con le esigenze degli studenti transgender e, al momento, 16 Stati e il District of Columbia offrono a questi ragazzi una protezione. Anche negli Stati dove le autorità non hanno previsto un intervento a protezione dei transgender, alcune scuole si stanno dimostrando sensibili e decise a trovare delle soluzioni che accontentino tutti. Il New York Times, per esempio, cita un caso avvenuto in Kansas, con un bambino di 10 anni che ha ottenuto di farsi chiamare con un nome da femmina e di potersi vestire come una bambina. Ma non sempre le autorità e i genitori degli altri bambini accettano i transgender nella loro diversità.