Ciascuno fa il suo, tutti insieme fanno meraviglie.
I giovani cittadini dei Consigli comunali dei ragazzi e la gioia tanto ineffabile tanto inusuale di fare la buona politica; gli educatori e le tante storie da raccontare; gli amministratori e i tanti luoghi inesplorati da far ammirare; i paesi delle aree protette e il folclore dei propri laboriosi abitanti.
Torna la primavera, torna “Coloriamo il nostro futuro”: una fabbrica sempre aperta di idee e ideali.
Festeggia il compleanno, ne compie 15, gli anni più belli. Ancora una volta “Coloriamo il nostro futuro” si conferma tra i progetti educativi più ambiziosi della scuola pubblica italiana.
Che cos’è? Mette insieme cultura a natura, coniugando il tutto con la legalità, l’arte, la gastronomia, il folclore, l’istruzione, l’aggregazione giovanile e la cittadinanza attiva. Tutte le scuole fanno dei progetti, la rete di Coloriamo ha pensato a un progetto per tutte le scuole che disquisiscono di regole e coscienza ecologica.
Anche in Sicilia, da lunedì 4 a venerdì 8 Maggio sul tema “Detti e proverbi saggezza popolare della nostra terra“, c’erano le promesse e le premesse per far bene, ma si è andati ancora una volta al di là di ogni rosea aspettativa. Location:le provincie di Catania, Enna e Messina. Paesi coinvolti: San Teodoro come comune capofila, Cesarò, Bronte, Randazzo, Troina, Maniace, Manetto e Taormina.
E’ lì, ai piedi dell’Etna, del gigante buono, che si sono ritrovati studenti di 57 Istituti comprensivi ,16 parchi nazionali, 10 regioni, 84 comuni. Numeri che si commentano da soli, che confermano quel che già si sapeva:non c’è mai stata una rete di scuole così partecipata. Non è un caso che il Ministero della Pubblica Istruzione abbia attenzionato il progetto e lo vuole istituzionalizzare per unire l’Italia da Nord a Sud in nome della legalità e dell’ambiente.
Non è per una mera casualità che il presidente della Regione Sicilia Crocetta abbia delegato l’assessore alla cultura nonché vicepresidente Maria Lo Bello per fugare ogni dubbio: la Sicilia crede sempre più nel progetto Coloriamo. Come non è secondario asserire che fanno parte di Coloriamo solo le scuole che hanno un consiglio comunale baby e sono inserite in un’area protetta. Nella regione più grande d’Italia, erano in 400 gli studenti partecipanti, si sono ritrovati a Cesaró e da lì sono partiti per un edificante esercizio di democrazia per arrivare sino a Taormina. Tra prologo ed epilogo, contenuti a iosa per come suole abituare il progetto nazionale.
Come non rammentare, nel grande libro di Coloriamo almeno quattro pagine scritte con l’inchiostro indelebile dell’emozione e dell’impegno.
La prima: il baby sindaco Gaetano Sacco Pio di Ischitella, appena 12 anni, ha letto, da videoleso e con il sistema Braille, una toccante lettera, dicendo la sua sul progetto con un eloquio forbito e pieno di imprevisti. La scuola inclusiva abita qui. C’è chi ha pianto per il nuovo vicepresidente junior della Federparchi.
La seconda buona nuova: hanno suonato per Coloriamo “I figli dell’officina”. Sono bravi, sono giovani, sono siciliani: fanno musica per la legalità, per trasmettere valori. C’è chi ha applaudito con trasporto.
La terza ed edificante pagina è stata scritta all’Oasi Città Aperta. Non esiste al mondo una struttura simile come quella di Troina: ospita 300 disabili, fanno ricerca, ci lavorano tantissime persone. Una casa lontano da casa. Un’utopia realizzata: le due parole non sono un ossimoro ai piedi dell’Etna. Don Luigi Ferlauto, “u patri” come lo chiamano in Sicilia, ha avuto una visione illuminante: avvicinare i forti ai deboli. Ce l’ha fatta, portandosi dietro una comunità che realizza ciò che pensa, che dà voce a chi spesso sta nel dimenticatoio. Un esempio. C’è chi è rimasto basito.
In ultima analisi, Coloriamo ha regalato la nomina del nuovo presidente della Federparchi. Il sindaco baby di tutti i minisindaci, il primo cittadino junior d’Italia. Era Irene Cannistrà, sarà Giusy Drago del parco delle Madonie. C’è chi si impegna: il futuro inizia oggi.
Coloriamo è stato un grande successo con meriti da scrivere, tra gli altri, al Sindaco del comune capofila di San Teodoro Salvatore Agliozzo, come prezioso è stato il contributo del dirigente scolastico di Cesarò- San Teodoro Carmelo Belfiore coadiuvato dal docente referente Giorgio Lipari. E poi uno su tutti: l’instancabile professor Giuseppe Calaciura, un grande motivatore, un bravo oratore, uno che suole essere coerente nell’arduo sentire tra il dire e il fare.
Il XV convegno di Coloriamo ha avuto luogo nell’area protetta più grande della Sicilia qual è il Parco dei Nebrodi per poi spostarsi anche in quello dell’Etna e dell’Alcantara. Il progetto, molti lo sanno già, è nato nella stessa Regione Sicilia , ma in un altro parco, quello delle Madonie, ha mosso i suoi primi passi da una splendida intuizione della dirigente Francesca Albanese e del professor Gabrile Geraci.
Ripetono spesso: “I ragazzi si conoscono con Coloriamo e non si lascia più.” Dal 2000, non ci si è più fermati, 15 anni di impegno dalle grandi ricadute pedagogiche in tutta la Penisola. C’è stato e ci sarà ancora. La Toscana e l’Umbria sono le ultime regioni arrivate nella grande famiglia di Coloriamo e altre stanno bussano alla porta per entrare. Sarà loro aperto. Ci sono già: Lazio, Abruzzo, Marche, Puglia, Campania, Veneto e l’immancabile Sicilia. Senza campanile perché prima viene l’Italia.
Come sempre, anche la Calabria ha dato il suo valido contributo con la scuola capofila di Taverna rappresentata dalla dirigente scolastica Concetta Fichera, con Spezzano della Sila, con Petronà e i plessi di Cerva e Andali, con Sersale più Zagarise, con le comunità scolastiche del capoluogo regionale Don Milani, Casalinuovo e Patari-Rodari di Catanzaro.
Tante scuole, una sola regia in Calabria: la docente referente Cettina Napoli. Ce n’è abbastanza per dire che ogni pennellata di Coloriamo è ben messa per un bellissimo quadro d’insieme dove convivono speranze e certezze.
L’Italia colora il suo futuro, lo fa con le nuove generazioni: i cittadini del domani.
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