A causa delle ultime vicende di governo, il futuro e la stabilizzazione di numerosi docenti precari appare sempre più incerto. Eppure esiste una via alternativa per conseguire l’abilitazione all’insegnamento, vediamo di cosa si tratta.
Ad oggi non è ancora stato chiarito quale sarà il percorso volto a conseguire l’abilitazione all’insegnamento. Seppure il nuovo Ministro dell’Istruzione ha affermato che il decreto “salva precari” verrà approvato, ha anche precisato che il testo dovrà essere perfezionato e migliorato. Di conseguenza, vista la necessità di apportare dei cambiamenti al decreto, i tempi rischiano inevitabilmente di diventare molto lunghi. Un eventuale percorso abilitante non potrà uscire prima di settembre 2020, e lo stesso dicasi per un concorso riservato, in quanto prima sarà necessario avviare un dibattito parlamentare in merito.
Di fronte a questa situazione, il futuro sul reclutamento e sulla stabilizzazione dei docenti appare sempre più incerto. Tuttavia, la possibilità di abilitarsi c’è ancora e consiste nell’avviare un ricorso al Giudice del Lavoro. A questo riguardo, le tre sentenze favorevoli presso il Tribunale di Roma, il Tribunale di Cassino e quello di Siena hanno pienamente sostenuto la tesi patrocinata da MSA e supportata dallo studio legale B&Z (Bongarzone, Zinzi), secondo cui il possesso di laurea unitamente ai 24 crediti formativi in materie psico-antropo-pedagogiche costituisce titolo abilitante e consente, di conseguenza, di entrare nella seconda fascia delle graduatorie d’Istituto.
“Non si tratta di un ricorso collettivo o semi-collettivo, ma di un ricorso individuale, ossia creato ad hoc per ogni singolo ricorrente, che consente di elaborare un’azione su misura per ognuno. In questo, il nostro studio legale si differenzia da altri che, invece, propongono ricorsi in cui inseriscono più persone con requisiti simili ma non uguali. Questa è la vera forza del nostro ricorso, alla base dei successi di Roma, Cassino e Siena”, commenta il Prof. Luciano Scandura, responsabile dell’Associazione MSA, comparto scuola.
Proprio in virtù di queste sentenze favorevoli, MSA ha prorogato al 30 settembre la scadenza per aderire al ricorso al Giudice del Lavoro al fine di consentire a chi possiede 24 cfu di entrare nella seconda fascia d’Istituto. Nello specifico, possono partecipare tutti coloro che hanno accesso ad una determinata classe di concorso, inseriti o meno nella 3a fascia delle graduatorie di Istituto, in possesso dei 24 cfu nelle materie psico-antropo-pedagogiche. Inoltre, è prevista la possibilità, per chi ne avesse i requisiti, di avviare un percorso di urgenza, ex. art. 700 C.P.C., da concordare con lo studio legale.
Per aderire al ricorso è sufficiente accedere al sito di MSA cliccando sul seguente link https://www.msaservice.it/ricorso-inserimento-in-seconda-fascia-al-gdl/, poi leggere attentamente le istruzioni, compilare la modulistica allegata e infine spedirla, seguendo le indicazioni contenute sul sito. Per qualsiasi dubbio o richiesta di chiarimento, è possibile contattare MSA, inviando un messaggio Whatsapp oppure telefonicamente (solo in orario pomeridiano) al numero 392-6225285. Infine MSA ha attivato, gratuitamente per i propri iscritti, i seguenti ricorsi al Giudice del Lavoro: ricostruzione di carriera pre-ruolo, risarcimento danni 36 mesi su posto vacante, scatti stipendiali, estensione contratti al 31/08.
Per conoscere tutti i dettagli e le modalità per aderire, è possibile consultare il seguente link https://www.msaservice.it/category/ricorsi-contratti/.
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