I lettori ci scrivono

Come andrà a finire con gli ITP, tra laurea e 60 Cfu?

CobasCobas

Scrivo per perorare la causa degli ITP, diplomati, che dal 1° gennaio 2025 dovranno essere in possesso della laurea per accedere all’insegnamento.

Mi sembra un’ingiustizia questa norma se non prevede la possibilità di continuare ad essere iscritti nelle graduatorie a tutti coloro che alla data del 31 dicembre 2024 erano in possesso del diploma, come è avvenuto con i diplomati magistrali che hanno potuto continuare a partecipare alle graduatorie di insegnanti, ai concorsi, purché il diploma fosse stato conseguito entro l’anno scolastico 2000/2001, poiché dopo, il titolo di studio utile divenne la laurea.

Ecco, a me sembra che ci sia la stessa analogia. Aggiungo altre considerazioni. E dei 24 CFU che ce ne facciamo? O meglio che se fanno tutti coloro che li hanno conseguiti al costo di 500 euro e con fatica per il loro studio? I 24 CFU non servono più a nulla, tenendo conto che quasi nessuna Università, compreso le telematiche, sta prendendo in considerazione la possibilità del conseguimento dell’abilitazione col compimento degli ulteriori 36 CFU, che, forse, non sarebbero, oltremodo, utili prevalendo il titolo di studio universitario al diploma!?

Cioè i 60 cfu senza la laurea non servono a nulla. I diplomati magistrali sì, i diplomati altri, no. Figli e figliastri. Qualcuno potrebbe obiettare che il diploma magistrale era abilitante, bene. Ma anche i 24 CFU, introdotti con L. 107/15, potrebbero essere sufficienti, in questo caso, per l’abilitazione all’insegnamento, o, se vogliamo, allora, se ne possono aggiungere altri 6, per arrivare a 30 come avviene negli altri casi, e, al limite, altri 36 per arrivare ai 60.

Quest’ultima ipotesi più pesante rispetto a taluni casi di laureati a cui ne bastano 30. La discussione è ancora aperta. Basterebbe un po’ di buona volontà politica, condita da buon senso, per superare la questione, anche perché, fra poco si aprono i termini per la presentazione delle domande in GPS, naturalmente valendo ancora il titolo del diploma e non la laurea, per cui dal prossimo settembre possono essere nominati ITP i diplomati, che poi, dovrebbero essere licenziati, se non subito all’1/1/2025, quantunque al 31/8/2025, perché non in possesso della laurea, né dei 24 cfu, ma nemmeno dei 30 e nemmeno dei 60 (24, 30, 60… ho giocato tre numeri al lotto, ce la ricordiamo la canzoncina?).

Anche per queste nuove GPS vale il principio dei diritti acquisiti, per cui, coloro che avevano partecipato negli anni addietro senza il possesso dei 24 cfu, mantenevano il diritto acquisito di continuare a partecipare all’inserimento in graduatoria, mentre per i nuovi è stato obbligatorio possedere i 24 cfu di renziana memoria. Insomma, ricordiamoci del passato e manteniamo il principio sacrosanto dei diritti acquisti.

Giovanni Cappuccio

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