Cosa significa DOP? Con questo acronimo si fa riferimento al Disturbo Oppositivo Provocatorio. Come comprendere se si ha che fare con un bambino affetto da DOP? Come gestire una situazione del genere in classe? VAI AL CORSO
Il DOP comporta, da parte dell’alunno, atteggiamenti conflittuali e rifiuto di adeguarsi alle normali regole condivise dalla classe. Il rifiuto di fare i compiti o di seguire la lezione sono ulteriori segnali di una condizione di disagio, alla quale il docente non dovrebbe reagire con autorità, ma con ascolto e comprensione; con pazienza; con critiche costruttive; con la promozione delle capacità e dei talenti dell’alunno; con attività di gruppo volte a favorire la cooperazione.
In questi casi è doveroso ricorrere all’insegnante di sostegno? No, i casi descritti non richiedono l’insegnante di sostegno (non necessariamente) in quanto non riguardano condizioni di vera e propria disabilità. Tuttavia, in presenza di casi certificati da una diagnosi, è necessario predisporre il piano didattico personalizzato in quanto ci troviamo in presenza di diagnosi riconosciute e dunque di bisogni educativi speciali (Bes), i quali richiedono interventi educativi speciali.
Ricordiamo che il Pdp, il Piano didattico personalizzato, è il documento da redigere entro il primo trimestre dell’anno scolastico, quindi entro novembre, con cui le scuole si prendono in carico le problematiche relative ai bambini e ai ragazzi con disturbi specifici di apprendimento.
Su questi argomenti il Corso Dop: strategie di intervento in classe, in programma dal 16 settembre, a cura di Marco Catania.
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