Il mondo nel quale viviamo è attraversato dalle guerre e dalla violenza.
Basta sfogliare on line alcuni diversi atlanti delle guerre nel mondo per rendersi conto, anche solo visivamente, di quanto oggi i confitti segnino la vita di una porzione altissima della popolazione mondiale.
La figura qui sotto riportata, ad esempio, è frutto delle ricerche dell’organizzazione no profit ACLED (Armed Conflict Location & Event Data) (ACLED) che raccoglie, analizza e mappa in modo indipendente i dati su attori, luoghi, vittime e tipi di tutti gli eventi di violenza politica e protesta segnalati in tutto il mondo.
Altri siti che fanno studi ed analisi simili sono il Global Conflict Tracker, il data base dell’ International Crisis Group, un’organizzazione indipendente che lavora per prevenire le guerre e definire politiche che costruiscano un mondo più pacifico e molti altri
Guerre e conflitti alimentano (e vengono alimentati) dalle spese militari. Il rapporto Sipri 2024 segnala ad esempio che nel 2023 la spesa militare globale totale ha raggiunto il nuovo record di 2.443 miliardi di dollari. Una quantità enorme di risorse che potrebbero essere spese invece in sviluppo, sanità, educazione. (per la spesa italiana si veda link).
Obiettivo 16 dell’Agenda 2023 dell’Onu riguarda la pace e così viene descritto: promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile, fornire accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli.
A ben vedere pare essere uno degli obiettivi più lontani da essere raggiunti. E del resto questo sospetto nasce anche solo leggendo il rapporto Onu 2024 sul progresso nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile
Il testo scrive:
In tutto il mondo, abbiamo bisogno di pace in ogni senso. Tuttavia, la strada verso la pace e la sicurezza globali è diventata ancora più complessa.
Gli spostamenti forzati globali sono ai massimi storici, superando gli 110 milioni di persone costrette a fuggire da persecuzioni, conflitti, violenza e violazioni dei diritti umani a maggio 2023.
Le persistenti minacce alla sicurezza umana in tutto il mondo sottolineano il crollo delle società pacifiche e inclusive, cruciali per lo sviluppo sostenibile e la necessità di ripristinare la fiducia e rafforzare e rinnovare i quadri di pace e sicurezza globali per ascoltare le disperate richieste di pace provenienti da innumerevoli voci in tutto il mondo.
Il numero di morti civili nei conflitti armati è salito alle stelle nel 2023.
Tra il 2022 e il 2023, le vittime civili sono aumentate del 72%, il più alto aumento dal 2015. Nel 2023, sette decessi su dieci registrati si sono verificati nei Territori palestinesi occupati e in Israele. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, il numero di civili uccisi nei conflitti è aumentato drasticamente, invertendo la tendenza al ribasso tra il 2016 e il 2019.
Nel 2023, quattro civili su dieci uccisi nei conflitti erano donne e tre civili su dieci uccisi erano bambini, raddoppiando e triplicando, rispettivamente, la percentuale dell’anno precedente. Sono dati terribili.
A questi vanno aggiunte le conseguenze dei conflitti armati, primi fra tutti le migrazioni forzate, il mancato rispetto dei diritti, la distruzione ambientale ed economica. E poi, ancora, la fame, come ad esempio segnala molto bene il rapporto di Save the Children presentato proprio ieri e intitolato, emblematicamente, La fame mangia i bambini.
Come educare alla pace in un mondo in guerra?
E’ a questo tema che è dedicata la seconda lezione di Educazione Civica in diretta de La tecnica della Scuola.
Tra gli esperti in studio ci sarà Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace che ha guidato la marcia Assisi – Assisi del 21 settembre e che è tra gli organizzatori della giornata di mobilitazione nazionale Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora! che sarà realizzata in diverse città italiane il 26 ottobre prossimo.
Come abbiamo già segnalato le nuove linee guida sull’educazione civica non citano neppure una volta la parola pace ma è del tutto evidente che le competenze civiche che devono caratterizzare ogni cittadino non possono prescindere dalla capacità di costruire, giorno per giorno e con azioni concrete, la pace nella giustizia e nei diritti. Anche a scuola.
L’impegno della Tecnica della Scuola si inserisce lungo questo percorso e si concretizza nella proposta di sette dirette di un’ora, realizzate con cadenza mensile da ottobre 2024 ad aprile 2025 sui temi chiave dell’educazione civica.
Le singole classi potranno partecipare seguendo la diretta in streaming sui canali YouTube e Facebook della Tecnica della Scuola interagendo con gli esperti ed i conduttori con l’invio di domande, quesiti, commenti.
Ogni diretta prevede anche il collegamento streaming con due classi di due diverse scuole italiane che potranno interagire ponendo direttamente domande agli esperti presenti in trasmissione.
Questi i temi e le date programmate per le prime tre dirette:
Le classi che volessero partecipare all’iniziativa, devono compilare il seguente form.
Le classi che desiderano proporsi per partecipare in studio (o in collegamento video) ad una delle dirette, interagendo con gli ospiti, possono contattare la redazione, inviando una mail a info@tecnicadellascuola.it, inserendo i dati utili (istituto, classe interessata, docente referente e recapito telefonico). La disponibilità per la partecipazione alla diretta è limitata al raggiungimento dei posti possibili.
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