Come differenziare gli stipendi?

Il problema della differenziazione degli stipendi degli insegnanti, probabilmente, non sarà mai risolto. Qualunque soluzione “seria” costerebbe troppo allo Stato che, in fondo in fondo, preferisce che le cose stiano così: tutti con lo “stipendio da fame”.

È evidente come i meriti e i carichi di lavoro non siano uguali per tutti i docenti, ma su questo punto si fa poca strada e si rischia di innescare una guerra tra poveri. C’è un solo modo che permetterebbe di risolvere il problema (se lo volessero, veramente, risolvere) che è quello di introdurre una vera carriera degli insegnanti.

In tutti i settori, qualunque imbecille (e spero che nessuno si offenda) ha un minimo di carriera garantita, per gli insegnanti no. Possono essere anche scrittori o autori famosi (come il compianto Marcello D’Orta, autore di “Io speriamo che me la cavo” o un aspirante premio Nobel, come è capitato di recente a Roberto Vecchioni), puoi essere laureato con 110/110 e lode, aver superato brillantemente i concorsi, aver preso dei masters ed essere un consulente apprezzato fuori dalla scuola ecc., non cambia nulla: rimani dove sei col tuo “stipendio da fame”.

Una carriera degli insegnanti, dove si acceda alle posizioni più alte e più remunerate per concorso pubblico per esami e titoli, permetterebbe ai più meritevoli di avere le soddisfazioni che meritano. È cosi difficile? No, in realtà sarebbe semplicissimo se decidessero di investire nella scuola.

Purtroppo non è così. I fatti sono inequivocabili: dopo aver tagliato 8 miliardi in 3 anni, durante il ministero Gelmini, da anni ci rubano gli scatti d’anzianità, pur previsti dal contratto (e poi dobbiamo sudare 7 camicie per il loro parziale ripristino), ci tolgono il fondo d’istituto, accorpano più scuole possibili per risparmiare sui Dirigenti Scolastici ecc…

Tra qualche decennio, quando saranno evidentissimi i danni prodotti alla cultura e all’economia del Paese da questi politici ottusi, forse si potrà capire il danno che si è fatto e, allora, si potrà parlare della “differenziazione degli stipendi degli insegnanti”.

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