I lettori ci scrivono

Come dimezzare realisticamente le classi

Leggo su “Repubblica” che il Comitato tecnico-scientifico nominato dal Ministero dell’Istruzione ha suggerito, per sdoppiare le classi, un orario con ore ridotte a 40 minuti. Come da indicazione della ministra “nessun docente supererà il monte orario previsto dall’attuale contratto”.

Non è precisato se gli alunni dovranno completare il loro orario come da normativa o avranno un orario ridotto anch’essi.
Mi spiego: gli alunni delle medie devono completare le 30 ore settimanali,  il tempo pieno alla primaria le 40 ore settimanali previste, seppure con ore non più di 60 minuti, oppure  si potrà ridurre l’orario settimanale degli alunni ?
Secondo i calcoli della commissione, con la riduzione dell’ora a 40 minuti, si libererebbero per le superiori 7 unità orarie a settimana e per la primaria 10 ore. Ma evidentemente non bastano per sdoppiare le classi.

L’autonomia scolastica ha sempre riconosciuto la flessibilità oraria, ma il motivo per cui non sempre si attuava era che la riduzione oraria degli insegnanti si doveva poi recuperare obbligatoriamente per gli alunni che non potevano perdere ore di lezione.

E’ data ora questa facoltà? Infatti le ore conteggiate dalla commissione sono poche per poter sdoppiare le classi, a meno che non si assumano insegnanti in più, ma al momento i calcoli dell’organico paradossalmente si stanno facendo con il vecchio parametro dell’avanti Covid: soprannumerari, aggregazioni delle classi  meno numerose, soppressioni di scuole…quando avremmo dovuto avere già un ampliamento d’organico.

Il calcolo che faccio io è più semplice e realistico: se sul tempo pieno all’infanzia e alla primaria  ho 2 docenti per classe, faccio entrare gli alunni alle 8,30 e li faccio  uscire tutti  alle 13,00 per 5 giorni alla settimana e ho la possibilità di sdoppiare la classe in 2 gruppi. Il problema è per le classi del tempo normale che hanno un solo insegnante, qui ci vuole per ogni classe per forza un insegnante in più.

Per la scuola secondaria di I grado, se si riduce il tempo settimanale a 15 ore settimanali (3 ore per 5 giorni alla settimana, per esempio dalle ore 9,00 alle ore 12,00),ecco che abbiamo la possibilità di avere insegnanti per 2 gruppi suddivisi della classe.

Si è parlato tanto di far entrare gli alunni più tardi perché dormono di più e rendono meglio, ecco è il momento di sperimentarlo, come è il momento di sperimentare un curricolo più ristretto fondato sui nuclei fondanti delle discipline e non ridondante. E per recuperare il tempo perso degli alunni, si può integrare con la didattica a distanza a cui credo gli insegnanti non si opporranno, se si incrementa il loro misero stipendio. Resta il problema di dove far andare una parte della classe, visto che non ci sono altre aule a disposizione per tutti. Si sperimentino pure le lezioni all’aperto o in altri luoghi. E’ un momento eccezionale.

Ci vuole però, in tempi difficili, audacia da parte del Ministero dell’Istruzione insieme alla fattibilità delle decisioni.

Eugenio Tipaldi

 

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