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Come diventare coordinatore a scuola? Si tratta di un incarico obbligatorio?

Il coordinatore, di classe, di indirizzo, di dipartimento, di plesso, di progetti, il coordinatore per il sostegno, il coordinatore dell’insegnamento trasversale di Educazione Civica o il coordinatore per la conservazione e valorizzazione della documentazione didattica, si pongono come figure determinanti nella gestione e nell’organizzazione della scuola, pur non ricoprendo un incarico obbligatorio, in quanto quello del coordinamento è un incarico aggiuntivo. VAI AL CORSO

Il ruolo della funzione strumentale può essere affidata, per delibera del Collegio docenti, a qualsiasi docente ne faccia richiesta a prescindere se appartiene oppure no allo staff dirigenziale. La funzione strumentale resta retribuita come trattamento accessorio ai sensi dell’art.77 del CCNL scuola.

L’importanza delle figure di coordinamento

Le figure di coordinamento, cioè i docenti che, al fianco del dirigente, mettono a disposizione le loro competenze gestionali, organizzative e di coordinamento, per far funzionare al meglio la scuola e rispondere alle richieste delle famiglie.

L’Organizzazione efficace è uno dei criteri fondamentali di qualità di una istituzione scolastica perché rende chiaro a tutti il sistema di ruoli e funzioni.

Nessun Piano di Miglioramento, infatti, può essere attuato senza una attenta organizzazione delle risorse umane, che preveda un coordinamento a più livelli, in grado di raggiungere i risultati prefissi. L’Organizzazione efficace è strettamente legata al contesto ed è fondata su criteri di coerenza con le criticità emerse nel Rapporto di Autovalutazione e su criteri di efficacia e di efficienza.

Coordinare un team di lavoro significa unificare gli sforzi nell’ottica del raggiungimento di un risultato ben individuato e condiviso, perché le azioni di ciascuno raggiungono il massimo dell’efficacia e dell’efficienza solo se sono ben integrate fra di loro. Il coordinatore di un gruppo di lavoro efficace deve sapere sviluppare collaborazione tra tutti i componenti e produrre fiducia reciproca, valorizzare le competenze di ciascuno, sostenere con discrezione i meno pronti alle innovazioni, pianificare il lavoro, decidere, insieme al dirigente scolastico, che cosa fare, quando e in quanto tempo, organizzare, saper individuare le persone giuste per assegnare il lavoro da svolgere.

Il coordinamento, di plesso, di classe, di indirizzo, di dipartimento, di progetti, per il sostegno, insieme a quello nato dalle esigenze degli ultimi anni, quale il coordinamento di educazione civica o per la conservazione e valorizzazione della documentazione didattica, pur non essendo un incarico obbligatorio, in quanto è un incarico aggiuntivo, si pone come determinante nella gestione e organizzazione della scuola. Oggi, infatti, non esistono scuole che non hanno al loro interno figure di coordinamento, con compiti magari non sempre uguali perché dettati, appunto, dalle esigenze dei singoli contesti.

Ricoprire il ruolo di coordinatore, proprio per le responsabilità che comporta e per la funzione strategica che ricopre, non è facile se non si possiede una preparazione adeguata. Questo, ovviamente, se si punta a essere concretamente una leva strategica nella scuola.

Pensiamo, ad esempio, all’incarico di funzione strumentale, affidato dal dirigente, dopo l’approvazione del collegio dei docenti, a insegnanti che ne hanno fatto domanda e che hanno particolari competenze e capacità, attestate dal curriculum, nelle macro aree di intervento individuate nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, che si pongono come figure chiave per eliminare le eventuali criticità che emergono e favorire il miglioramento continuo a livello progettuale e organizzativo.

Il corso

Su questi argomenti il corso La funzione delle figure di coordinamentoa cura di Anna Maria Di Falco, in programma dal 9 novembre.

Redazione

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