Ogni anno è una corsa alla ricerca del docente più giovane d’Italia. Un accertamento che ci diverte e ci fa piacere rilanciare sul nostro portale, a dimostrazione del fatto che diventare insegnante non è solo e sempre una lunghissima trafila senza sbocco né speranza, ma talvolta, fatte le scelte giuste, un percorso naturale e quasi automatico: è il caso di Gabriele Pio Perna Ruggiero, un diciannovenne classe 2003.
In Basilicata, precisamente a Potenza, il giovane Gabriele – ci segnala la professoressa Maria Tricarico – si diploma presso l’IPSIA Giorgi, ambito servizi socio sanitari-ottico, nel giugno del 2021, si abilita alla professione di ottico nello stesso anno, si iscrive alla facoltà di Scienze Motorie, consegue i 24 cfu necessari per l’insegnamento, si iscrive nelle GPS della provincia di Potenza e, con i titoli necessari per l’insegnamento di Laboratorio di ottica (B007), viene regolarmente chiamato a insegnare a soli 19 anni nello stesso Istituto nel quale si è diplomato.
Non siamo certi che sia il docente più giovane d’Italia ma di sicuro è uno dei più giovani. Una storia, la sua, che messa in relazione a un altro episodio di insegnamento in giovanissima età di cui abbiamo riferito giorni fa, che vede protagonista un insegnante tecnico pratico, ci fa riflettere circa il fatto che l’opzione Itp è quella che in tempi più rapidi consente di salire in cattedra, visto il percorso di studio più breve (per il momento, infatti, basta il diploma per accedere a una delle classi di concorso ITP).
Tuttavia va detto che iniziare presto a insegnare, sebbene permetta di ottenere punteggio tramite le supplenze, non significa automaticamente spianare la strada per la stabilizzazione. Anche l’insegnante tecnico pratico, come tutti gli insegnanti, per aspirare alla stabilizzazione deve ottenere l’abilitazione o il ruolo e dunque affrontare la strada del concorso scuola.