Come diventare leader studiando

Vuoi cambiare il mondo, imponendoti come leader? Allora inizia a studiare Legge o Economia. Almeno secondo quanto indicato in una mappa pubblicata da un utente di Reddit, che sta facendo il giro del web.
Forse per questo il nostro Paese singhiozza e stenta a decollare, da qualche decennio a questa parte, considerato che la classe politica italiana è composta al 65% di solo diplomati e quindi con una preparazione complessiva non del tutto brillante. In ogni caso, fa presente Focus, da un confronto del planisfero, tra i più alti gradi di studi raggiunti dai premier delle varie nazioni spiccano il rosa delle Scienze Economiche e il giallo della Giurisprudenza. Un planisfero con tutte le nazioni a cui è attribuito un colore in base agli studi fatti dai rispettivi leader.
Il primo ministro inglese David Cameron e Tony Abbott, premier australiano, hanno studiato Scienze Politiche, Filosofia ed Economia ad Oxford: studi interdisciplinari che fanno guadagnare ai loro paesi l’ambito colore grigio.
Hanno optato per l’Economia (in tutte le sue specializzazioni) i presidenti di Brasile (Wilma Rousseff), Messico (Peña Nieto) Cile (Sebastián Piñera); Stephen Harper, primo ministro del Canada, Li Keqiang, primo ministro cinese, Fredrik Reinfeld, premier svedese, e Abdullah Gül, presidente della Turchia. Mentre hanno preferito studiare Giurisprudenza Barack Obama, Putin e Cristina Kirchner (presidente dell’Argentina).
Enrico Letta ha conseguito una Laurea in Scienze Politiche all’Università di Pisa (era il 1994) così come il primo ministro polacco Donald Tusk.
I più controcorrente? Disanayaka Jayaratne, primo ministro dello Sri Lanka, che ha scelto di studiare Arte; Nuri al-Maliki (premier iracheno) che ha scelto Lingua Araba e la cancelliera tedesca Angela Merkel, laureata in Fisica.
Non metteremmo la mano sul fuoco sulla validità di questa statistica “colorata”, ma siamo disposti a mettere tutte due le mani sulla vampa più ardente nella convinzione che solo la sapienza e la conoscenza possono fare dei buoni politici, esattamente come diceva Socrate che, secondo Senofonte, arringava gli ateniesi a scegliere buoni bovari. Chi sarebbe tanto stolto, riporta Senofonte citando Socrate, da continuare a tenere bovari che affamano e assetano i buoi dati loro in consegna? Estendendo alla politica di oggi, basta sostituire il sostantivo bovari con politici al parlamento. Eppure nonostante la fame e la sete i bovari sono sempre gli stessi.

Pasquale Almirante

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