Mentre a Piazza delle Cinque Lune continua la mobilitazione e la contestazione dei docenti inidonei all’insegnamento, non risulta ancora chiaro ad un mese dal nuovo anno scolastico, quale sarà la destinazione di questo personale e a quale ruolo sarà ad esso assegnato.
Le domande che passano per la mente a questa categoria di docenti, che per problemi di salute è stata ritenuta inidonea a svolgere il ruolo docente, ma idonea a svolgere altre mansioni, sono tante.
Le domande sul loro futuro e sul loro destino nascono alla luce di una modifica che, in sede di conversione in legge del decreto legge 95/2012, è stata apportata al comma 13 dell’articolo 14 del medesimo decreto. Infatti tale modifica, stabilisce che il personale inidoneo all’insegnamento dovrà transitare oltre che nei ruoli del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola con la qualifica di assistente amministrativo o tecnico, anche nei ruoli delle amministrazioni pubbliche in cui potrebbero essere meglio utilizzate le professionalità del predetto personale. Questo per evitare declassamenti vessatori e illegittimi.
Non è chiaro, visto i tempi ridotti della ricollocazione come, dove e quando ricollocare il docente inidoneo. Sarebbe necessario ed urgente precisare le modalità operative di questo ricollocamento. Bisognerebbe infatti, stabilire i termini per la presentazione della domanda e, soprattutto, indicare le disponibilità dei posti esistenti presso altre pubbliche amministrazioni.
I termini stretti stabiliti dal comma 13, impediranno una ricollocazione definitiva. Sarà difficile inquadrare fin dal prossimo primo settembre tutti gli inidonei nel ruolo degli assistenti amministrativi o tecnici. Ma il governo non vuole concedere un altro anno di permanenza nei ruoli attuali a questo personale, che sarà costretto a vivere un altro mese di incertezza sul proprio futuro professionale.
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