In Italia la situazione sotto questo punto di vista evidenzia come si è ancora indietro specialmente in riferimento ad altri Paesi. L’allarme maggiore? L’infantilizzazione della Società.
“I figli… so’ pezzi ‘e core”, come recitava un famoso film con protagonista Mario Merola. La gioia che riesce a regalare la nascita un figlio ad un genitore è indescrivibile. L’educazione è il passo successivo fino al rapporto che si verrà ad instaurare. I genitori hanno il dovere di accompagnare i figli per un lungo tratto della vita. Dopodiché, con le proprie gambe, i figli dovranno andare verso la vita in maniera del tutto autonoma. Un genitore non vorrebbe mai allontanarsi dall’idea di accompagnare per mano un figlio ma il corso della vora impone un cambio di mentalità e di rapporto.
Ancora oggi però ci sono diverse realtà in cui i figli, nonostante l’età non giovanissima, rimangono ancora in famiglia e non ne vogliono sentire di essere autonomi. Colpa dei genitori? Colpa dei ragazzi? Senza dubbio sarà utile educarli fin da bambini a potersela cavare da soli in diverse questioni. Un passo fondamentale per il percorso di crescita, responsabilità e anche indipendenza. Ad esempio, alcuni aspetti domestici: dalla sistemazione della propria stanza fino all’organizzazione degli armadi, cucina e così via. In fondo lavare i propri vestiti è molto semplice.
La questione è datata, da diverso tempo c’è una sorta di spinta della società che va verso la maggiore autonomia dei ragazzi nei confronti della famiglia. Se prendessimo ad esempio l’Italia l’età media in cui i ragazzi lasciano la propria famiglia per andare a vivere da soli o a convivere è molto alta. Ancora oggi si tende a sostenere i nostri figli in varie situazioni. La società sta cambiando e vanno colti alcuni aspetti di ciò che ci circonda. Allo stesso tempo ci sono anche altre situazioni che determinano certe decisioni: dalle difficoltà di trovare un lavoro fino alla successiva questione economica che non permette di fare il famoso passo lontani da casa.
Gli studiosi ci avvertono, gli adulti vivono l’infantilizzazione della società: rifiutano cioè stili di vita che richiedono un impegno a lungo termine. In poche parole, si tende a trattare gli adulti come i bambini. Chi assume questo atteggiamento dà vita ad un ciclo di dipendenza: l’adulto ha sempre necessità di sapere cosa e come fare. No, così non va bene. Abbiamo parlato dell’Italia e di come nel nostro Paese questo fatto ancora oggi si possa riscontare in tantissimi esempi.
All’estero, o comunque in diversi Paesi al di là del confine italiano, la situazione è diversa. Se ne fa sempre un gran parlare e venendo a contatto con queste realtà ci si accorge immediatamente delle grosse differenze anche a livello di modo di pensare. Una differenza culturale che al momento appare lontana da un improvviso cambio di rotta. Quale sarà il futuro dei giovani almeno alle nostre latitudini?
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