Dopo una progettazione durata più un anno, nel mese di settembre 1998, riuscimmo a mettere on line il nostro sito insieme a quello che era ed è il nostro fiore all’occhiello: la Banca Dati Normativa che raccoglieva migliaia di norme sulla scuola, suddivise in categorie.
Il sito raccoglieva l’eredità del nostro quindicinale, ma – come avevamo intuito già da allora – avevamo cercato di concepirlo non come un doppione della rivista cartacea, bensì come una testata del tutto nuova che conteneva le news, la rassegna stampa, l’attività parlamentare, i dati e le statistiche della scuola, lo scadenziario e, novità assoluta per quei tempi, i link più interessanti del settore.
Erano gli anni in cui le connessioni a 56k cigolavano come i cordini per la biancheria ed i computer si piantavano per ore. Il sito girava su una piattaforma informatica che aggiornavamo di volta in volta per inserire le notizie che ci arrivavano da una quindicina di collaboratori sparsi in tutta Italia. Ma la possibilità di pubblicare, nel giro di pochi minuti, anche dal più remoto angolo della Sicilia, una notizia che veniva letta istantaneamente in tutt’Italia, ci dava una sorta di “onnipotenza mediatica” che, per noi giornalisti abituati ai tempi lunghi della Tecnica, era quasi un miracolo.
Ebbi il piacere di essere il primo capo-redattore di questo gruppo di pionieri, secondo solo al sito del Miur che era stato lanciato qualche mese prima. E insieme a loro, imparai a gestire le varie sezioni del sito per renderle più agili, interessanti e “appetibili” per gli internauti del tempo. Lo stile di scrittura sul web era, infatti, quanto di più lontano potesse esistere dall’impostazione “quasi istituzionale” che pure aveva fatto la fortuna della Tecnica della Scuola cartacea. E non fu facile “convertire” esperti collaboratori, che si occupavano da anni di leggi, circolari e ordinanze, ai nuovi modelli di scrittura richiesti da una generazione di lettori già abituata a consultare i siti dei quotidiani generalisti.
Ma non ci mettemmo molto, perché nel giro di due anni il sito passò da qualche centinaio di contatti giornalieri a decine di migliaia. E alcune rubriche come il “Forum”, “Una domanda per Leo”, la sezione sulle borse di studio e sui progetti dell’Unione Europea e la Banca dati normativa furono letteralmente prese d’assalto da centinaia di migliaia di navigatori e copiate da numerosi siti di informazione scolastica.
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