Categorie: Attualità

Come funzionano i permessi elettorali per il personale della scuola?

Nelle giornate di permesso elettorale il dipendente che opera nel seggio non è tenuto a prestare servizio a scuola. Vale anche la regola del recupero compensativo della domenica.

É periodo di elezioni referendarie per approvare oppure respingere la riforma costituzionale fortemente voluta dalla maggioranza di governo. Il referendum si svolgerà il 4 dicembre 2016, ma i seggi si costituiranno dal 2 dicembre fino al 5 dicembre. Tra i presidenti e segretari di seggio, ma anche tra gli scrutatori e i rappresentanti di lista, ci saranno anche insegnanti e personale amministrativo.

Bisogna sapere che le norme per il personale scolastico impegnato nelle operazioni di voto a qualsiasi titolo, si trovano nell’art. 119 del T.U. n. 361/57, modificato dalla legge n. 53/90, e nell’art. 1 della Legge 29/1/1992, n. 69. Ai sensi delle norme su citate esiste il beneficio di assentarsi dal servizio scolastico per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni di voto e di scrutinio. L’assenza è considerata  attività lavorativa a tutti gli effetti.

È utile sapere che tali norme sono da applicarsi sia al personale che ha un contratto a tempo indeterminato e sia a coloro che si trovano assunti a tempo determinato. Ci risulta che alcuni dirigenti scolastici obbligano al servizio, nel giorno di non apertura del seggio, i docenti che si trovano di fatto in permesso elettorale, ma questo non è assolutamente legittimo anche se il seggio si costituisse il pomeriggio del 2 dicembre e il docente fosse impegnato a scuola la mattina.

Quindi se per esempio il docente ha diritto alle giornate del 2, 3, 4 e 5 dicembre, come richiesto da certificazione elettorale, le giornate di astensione dal servizio scolastico sono 3 con la possibilità di recuperare la domenica impegnata ai seggi.

Ai sensi dell’art.119 della legge 361/1957, l’attività prestata presso i seggi è equiparata a tutti gli effetti all’attività lavorativa, e per cui non è consentito richiedere prestazioni lavorative nei giorni coincidenti con le operazioni elettorali, anche se eventuali obblighi di servizio fossero collocati in orario diverso da quello di impegno ai seggi.

Inoltre i componenti del seggio elettorale o i rappresentanti di lista, hanno anche diritto al recupero compensativo delle giornate non lavorative di impegno ai seggi. Nell’esempio di questa tornata elettorale il 4 dicembre è domenica e quindi questa giornata non lavorativa va recuperata da parte del lavoratore, assentandosi un giorno infrasettimanale da concordare con il datore di lavoro, in rapporto anche alle esigenze di servizio. Non è possibile invece recuperare la giornata libera o il sabato se nella scuola si utilizza la settimana corta. Infatti in quel caso il sabato è da considerarsi una giornata lavorativa a tutti gli effetti.

Lucio Ficara

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