Andreas Schleicher, vicedirettore per l’educazione dell’Ocse, apprezza le ultime riforme scolastiche dell’Italia, infatti, attraverso queste ultime è aumentata l’autonomia delle nostre scuole, mettendo in moto un meccanismo di valutazione dell’istruzione primaria e secondaria di primo grado. L’Italia dispone di un numero elevato di docenti, ma non riesce a valorizzare pienamente le loro competenze professionali.
La qualità di un sistema educativo non può prescindere da quella dei suoi insegnanti e dei suoi Dirigenti scolastici, infatti, facendo un paragone con il mondo aziendale anche i sistemi scolastici, per raggiungere alti livelli qualitativi, devono prestare particolare attenzione al modo con cui selezionare e formare il proprio personale.
Una strada percorribile è quella di valorizzare la figura professionale dell’insegnante, rendendola appetibile anche agli occhi dell’opinione pubblica.
Tentare di fare scattare, con adeguati incentivi professionali ed economici, dinamiche innovative nei percorsi formativi e nei curricula degli studenti migliori, attirando la loro attenzione verso la carriera dell’insegnamento.
In altre parole per migliorare la qualità del corpo docente, già nei ruoli, bisogna studiare nuove strategie per rafforzare la pratica e la condivisione di conoscenze, mentre per attirare nuove intelligenze all’interno delle scuole bisogna creare giuste motivazioni e prospettare adeguate aspettative professionali. Insomma per una scuola migliore sono indispensabili le competenze e le intelligenze migliori.
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