L’emergenza Covid e il lockdown ci hanno abituato alla scuola della didattica a distanza, una didattica svolta in via telematica, dove l’alunno si collega sui propri device, cellulare o computer, entro un’aula virtuale nella quale è connesso e fa lezione il suo docente. Ma come organizzare la postazione per la video-lezione?
Perché parlare ancora di DaD anche oggi che siamo vicini all’uscita dalla pandemia? Perché è facile pensare che, una volta implementato questo strumento della DaD, esso possa tornare utile anche in altri contesti non necessariamente legati alla pandemia. Si farà ancora scuola con la didattica a distanza, dunque i nostri figli dovranno imparare a predisporre una postazione per la video-lezione che sia efficiente e funzionale.
Lo studente ha bisogno di una postazione ben attrezzata per la didattica a distanza, ce lo spiega lo psicologo Marco Catania: “Avere uno spazio dedicato aiuta, è un valore aggiunto rispetto al girare per casa con il proprio computer. Lo studio è il lavoro del ragazzo. Non va bene quello che è successo nei mesi scorsi: ragazzi che si alzano dal letto e fanno direttamente il login alla stanza virtuale del docente senza neanche lavarsi o vestirsi. Ovviamente questa non è una condizione ottimale.”
L’esperto spiega: nel momento in cui dobbiamo utilizzare la DaD, è giusto utilizzarla al meglio. “La prima cosa da fare?” domanda lo psicologo. “Creare e mantenere delle routine. Qual è la routine classica? Mi sveglio, mi alzo, mi lavo, mi vesto. Per quanto sia comodo andare in pigiama a far elezione, nel contesto di una continuità, questa non può essere una modalità funzionale.”
Altro aspetto fondamentale: scegliere lo spazio migliore per fare lezione a distanza. Quali sono gli spazi da evitare? La cucina prima di tutto, in quanto ricca di distrattori ambientali. Lo studente può distrarsi per via del genitore che prepara un caffè o della sorella che deve bere. Ovvio che l’alunno si distrarrà anche altrove, il punto è ridurre gli elementi di distrazione, scegliendo la stanza giusta. Ed è da evitare anche il salone qualora sia una zona di passaggio. Un luogo ottimale è la stanza del ragazzo o una qualsiasi stanza isolata.
Altro punto: preferire il pc agli altri strumenti quali tablet e cellulare. Innanzitutto per una questione pratica, perché il computer ha un monitor più ampio ed è più facile da gestire dal punto di vista del multitasking delle funzioni; ma anche per la questione simbolica, perché il pc è collegato all’idea di lavoro, mentre il cellulare è collegato al gioco, all’intrattenimento, al contatto con i compagni in chiave di relax e di scherzo.
Il tablet è un ottimo strumento di supporto. Ad esempio è un ottimo strumento compensativo per bambini con difficoltà di apprendimento, ma vale la pena sempre usarlo in accostamento al pc.
Infine preparare lo zaino. Virtualmente. Suggerisce l’esperto: “Bisogna spiegare al proprio figlio che dovrà preparare lo zaino per le materie che l’indomani userà, il che significa preparare gli strumenti di cui avrà bisogno.” In altre parole: cosa vuol dire preparare lo zaino in un contesto di DaD? Vuol dire preparare i materiali.
Occorre, a questo proposito, fare una distinzione importante: che differenza c’è tra spazio ordinato e spazio organizzato? Lo spazio può essere ordinato ma disorganizzato. Ecco cosa puntualizza lo psicologo Catania: “Uno spazio organizzato è quello in cui ho a portata di mano, sulla scrivania, tutto ciò che mi serve per la lezione, cosicché qualora scoppiasse la penna posso prendere l’altra. La didattica deve essere fluente, deve potere scorrere velocemente e in modo funzionale. Lo studente deve avere a portata di mano fogli, album, penne, libri e quant’altro gli servirà nella sua postazione di DaD. Gli strumenti compensativi, ad esempio, per i dislessici, vanno tenuti davanti al bambino.”
Ricapitoliamo: come prepararsi per la DaD? Come organizzare in modo efficiente la postazione per la didattica a distanza? Quali consigli per tuo figlio?
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