Nell’ intervista apparsa su “Repubblica” del 23/05/2020 Anna Ascani, viceministro del ministero dell’Istruzione, dice a un certo punto: “Per i più piccoli, primo problema da affrontare ,la soluzione sarà dividere la classe in gruppi: quando il primo fa matematica, il secondo sarà nel laboratorio d’arte o impegnato nello sport. Dobbiamo ampliare l’offerta.”
Va bene l’ampliamento dell’offerta formativa, ma Ascani conosce la situazione delle scuole nelle grandi città o conosce solo quella di Città di Castello, suo paesello natale in provincia di Perugia, dove immagino ci siano spazi sufficienti nelle scuole e anche valli ridenti?
A Napoli la mia scuola utilizza già tutti gli spazi esistenti e non si recuperano da anni altri spazi per mancanza di risorse.
Pertanto si può sdoppiare qualche classe mandando gli alunni in palestra o in un qualche laboratorio rimasto, ma certo non posso sdoppiare tutte le 44 classi del mio Istituto né posso mandarli a spasso in parchi dove c’è pericolo di cadute di alberi al primo soffio di vento.
Se queste sono le idee che sta partorendo la commissione tecnica predisposta all’uopo, stiamo proprio messi male.
L’unica possibilità realistica per dividere le classi, in mancanza di spazi e di risorse, è quella di fare i doppi turni per gli alunni della scuola dell’infanzia, dalla primaria e della media, se vogliamo lasciare la didattica a distanza per i più grandi, e ridurre l’orario scolastico.
Un plauso invece al ministro Azzolina che tiene il punto sul concorso per i precari e si oppone a una sanatoria che non sancisce il merito.
Servono, per i doppi turni, più insegnanti e più personale A.T.A. E cerchiamo di portare a termine il concorso per dirigenti scolastici e DSGA per far sì che a settembre possano già insediarsi e portare avanti la scuola reale, non quella immaginifica di alcuni politici e tecnici che la scuola non la conoscono.
Eugenio Tipaldi