Come ripensare le gite scolatische? A breve distanza di tempo ci sono stati due morti in circostanze tuttora poco chiare e quindi, ma naturalmente, l’argomento dei viaggi di istruzione è balzato all’attenzione dei media, dei genitori e degli insegnanti soprattutto che, senza nemmeno un compenso appena decente, accompagnano i ragazzi.
E allora se le trombe di una parte della scuola suona la ritirata, come ha proposto l’ANP:“I viaggi d’istruzione andrebbero aboliti e se i professori non vogliono più accompagnare gli studenti hanno ragione”, dall’altro, le campane di un altro fronte squillano: le gite rappresentano un fondamentale momento di socializzazione e di ricca proposta culturale, come specifica la stessa ministra Stefania Giannini: “Le gite scolastiche non sono in discussione, non sono queste organizzazioni le cause di questi drammi”.
Secondo un sondaggio di Skuola.net, su un campione di 1500 studenti, quasi due studenti su cinque in gita sono scappati dall’albergo; uno su quattro si è ubriacato; più del 13% ha fatto uso di droghe, senza parlare di episodi di bullismo e risse, mentre un buon numero di ragazze ha dichiarato che in quella occasione ne ha approfittato per provare la propria “prima volta”.
A questo punto è d’uopo chiedersi, considerando pure che taluni viaggi di istruzione vengono effettuati con navi da crociera, e quindi con poco valore didattico: ha senso continuare con questa ritualità annuale? Ha senso mettere a repentaglio, non solo la sicurezza dei ragazzi, ma anche quella di tanti docenti che con l’accusa di mancanza di vigilanza rischiano pesantemente denunce e sanzioni? Ha senso, in epoca di viaggi virtuali e di un mondo globalizzato e per lo più a portata di mano, impelagarsi dentro una avventura dagli esiti talvolta tristissimi, dolorosissimi e penosi per tutti: scuola e famiglie?
Da qui il nostro sondaggio; un test di “gradimento” delle gite, meglio note come viaggio di istruzione, affidato alla esperienza diretta dei nostri lettori che sicuramente, più di qualunque associazione di dirigenti e di opinionisti di alto bordo, ne sanno molto di più e molto di più possono dire.
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