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Come saranno distribuiti i fondi per la dispersione scolastica? Interpellanza al Comune di Genova

Paolo Gozzi, consigliere comunale del Comune di Genova ha posto la seguente interpellanza sui fondi destinati alla dispersione scolastica. La riportiamo.

INTERPELLANZA

EX ART. 57 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

Considerato che

– il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede lo stanziamento di una cifra pari a circa € 1,5 miliardi per interventi di contrasto alla dispersione scolastica e alle povertà educative;

– il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Patrizio Bianchi ha annunciato di avere firmato il Decreto n. 170 del 24/6/2022 riguardante la prima tranche di risorse del Piano contro la dispersione scolastica e per il superamento dei divari territoriali, che andrà avanti fino al 2026, per un importo su base nazionale pari a circa € 500 milioni a sostegno di progetti in n. 3.198 scuole secondarie di primo e di secondo grado, con studentesse e studenti nella fascia d’età 12-18 anni;

– la prima tranche di risorse assegnata alla Liguria ammonta a € 11.653.148,13, stanziati per n.76 istituti della Regione;

-fra gli istituti beneficiari dei fondi, che saranno messi direttamente a disposizione delle singole Istituzioni scolastiche, n.30 risultano ubicati nel Comune di Genova;

Rilevato che

– l’annuncio della firma del Decreto è stato accompagnato da critiche e rilievi diffusi, sollevati sia da singoli Dirigenti Scolastici che da alcuni componenti dello stesso gruppo di lavoro convocato dal ministro Patrizio Bianchi per definire le indicazioni generali per il contrasto della dispersione e il superamento dei divari territoriali;

– in particolare, è stato criticato il criterio della distribuzione a pioggia dei fondi, che contraddice l’azione strutturale di lungo termine richiesta dall’Unione Europea, più attenta alla natura e alla qualità critica delle situazioni;

– alcuni esperti hanno evidenziato, inoltre, un’eccessiva semplificazione dei criteri per l’assegnazione dei fondi alle scuole, che taglierebbe fuori situazioni di effettiva gravità e istituti scolastici ubicati in quartieri e territori difficili, particolarmente colpiti dal fenomeno della dispersione scolastica;

Ritenuto che

– per rendere realmente efficace questo ingente dispiegamento di risorse, occorre che lo stesso sia utilizzato per incidere in modo sostanziale sulle condizioni che non riescono a contrastare, ed anzi spesso favoriscono, i processi di demotivazione, ritiro dell’investimento, sfiducia, che sono all’origine della dispersione;

Preso atto che

– il Comune di Genova ha promosso e condotto, negli ultimi anni, alcune specifiche iniziative di contrasto al fenomeno della dispersione scolastica quale, a titolo d’esempio, il progetto “Amici di Studio” nato nell’ambito dell’Agenzia della Famiglia;

INTERPELLA IL SINDACO E L’ASSESSORE COMPETENTE

Per conoscere:

1) se sono state promosse le opportune interlocuzioni con le Istituzioni scolastiche genovesi al fine di avere piena contezza del riparto dei fondi fra gli istituti scolastici della città di Genova, e in particolare se lo stesso corrisponde agli effettivi bisogni del territorio aderendo alle oggettive rilevazioni del fenomeno della dispersione o se, viceversa, si evidenziano analoghe o ulteriori criticità rispetto a quelle emerse in alcuni contesti su base nazionale;

2) se sono in corso le necessarie valutazioni per integrare i programmi e le iniziative di contrasto al fenomeno della dispersione promosse dal Comune di Genova, o da sue articolazioni, con la ripartizione dei fondi effettuata dal Ministero, al fine di evitare sovrapposizioni in zone della città o istituti scolastici beneficiari del riparto dei fondi e/o promuovere compensazioni in quei territori eventualmente esclusi dal riparto;

3) come si intenda favorire, intorno alle scuole, alleanze territoriali coese e permanenti tra le scuole stesse, gli enti locali ed il terzo settore su base cooperativa e paritaria curando la manutenzione nel tempo delle “comunità educanti” sull’esempio delle migliori pratiche già all’opera in ogni parte d’Italia.

Paolo Gozzi

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