Home Alunni Come si manifesta la disgrafia

Come si manifesta la disgrafia

CONDIVIDI

Breaking News

April 19, 2025

Dl Pa, le novità per la scuola: assicurazione sanitaria per il personale estesa e nuove assunzioni di docenti di religione

Compiti vacanze di Pasqua, i genitori alla ds: “Scuola alienante, i nostri figli hanno diritto al riposo più di ogni lavoratore”

Libri di testo, prezzi di copertina per la primaria e tetti di spesa per la secondaria a.s. 2025/2026 

Elenchi aggiuntivi Gps 2025: come fare domanda senza errori? La consulenza con l’esperto

Disgrafia è un termine composto da due parole greche: ”Dys” che significa ”difficoltà con ”o “povero” e ”graphia” ovvero scrittura, quindi si intende una difficoltà con la scrittura.

Inizialmente, nel 1940, questa patologia fu definita agraphia, termine ideato dal medico austriaco Josef Gerstmann. Successivamente, H. Joseph Horacek, nel suo libro Brainstorms, descrisse l’agrafia non come caratterizzata da una totale incapacità nello scrivere, ma dalla presenza di carenze nell’ambito della scrittura.

Un alunno disgrafico può manifestare le sue difficoltà in molti modi:

  • scorretta impugnatura della penna;
  • vistose imprecisioni nella copia di figure geometriche;
  • scarsa organizzazione nella gestione dello spazio del foglio su cui scrivere;
  • tendenza a “salire” o “scendere” rispetto al rigo;
  • tratto troppo marcato o troppo leggero;
  • grandezza delle lettere non rispettata.

Questi sono solo alcuni degli aspetti che possono contribuire a rendere la scrittura scarsamente leggibile.

Inoltre le “abilità di base” particolarmente compromesse in questo tipo di disturbo afferiscono all’area dello sviluppo psicomotorio quali:

  • coordinazione oculo-manuale
  • coordinazione motoria
  • dominanza laterale
  • schema corporeo
  • percezione visiva
  • organizzazione spaziale
  • organizzazione temporale
  • integrazione spazio-temporale(ritmo)
  • attenzione
  • memoria