Sono più di 8 milioni gli studenti che dovranno tornare sui banchi di scuola a settembre per seguire le lezioni. Ad attendere notizie non solo gli alunni, ma anche docenti e Ata.
Tra le ipotesi al vaglio degli esperti per far fronte all’emergenza del Coronavirus, ci sono gruppi di lavoro separati, assembramenti limitati nelle aree comuni, la mascherina obbligatoria dai 6 anni in su
Come si tornerà, dunque, in aula? Ancora non si sa con certezza, ci sono solo ipotesi al vaglio dei rappresentanti ministeriali, l’ipotesi del 14 settembre deve ancora essere confermata, ma c’è già chi pensa al 1° settembre.
Probabile che si ritorni in classe con i banchi distanziati di almeno un metro, entrate e uscite scaglionate, classi divise in gruppi e l’utilizzo di palestre e aule di laboratorio.
Per la riapertura dovrà arrivare un documento redatto dal Comitato Tecnico Scientifico, che sta lavorando su questi temi: distanziamento di almeno un metro in aula, di due in palestra e anche durante i pasti, l’ipotesi di un lunch box e assembramenti limitati nelle aree comuni.
Altre misure di sicurezza che sono in fase di valutazione dal CTS riguardano gli orari di entrate e uscite scaglionati, l’ingresso negato a chi ha più di 37,5 gradi di temperatura, la pulizia approfondita degli spazi e la mascherina obbligatoria dai 6 anni.
Tra le linee guida presentate dal Comitato Tecnico Scientifico ci sono: il distanziamento di due metri dai compagni, la possibilità di non indossare la mascherina in aula ma, al contrario, l’obbligo fuori dalla classe.
Anche le Regioni hanno presentato le loro linee guida: merenda consumata al banco, percorsi distinti di entrata e uscita, bidelli e docenti con il compito di sanificare gli ambienti.
Tra le incognite ci sono gli edifici scolastici non adeguati, le “classi pollaio”, il numero di docenti e il dubbio tra didattica a distanza o in presenza.
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