Quota 100 è legge. Il decreto ha ricevuto il via libera definitivo dall’Aula del Senato, incassando 150 sì, 107 no e 7 astenuti. Hanno dichiarato il voto a favore i gruppi di maggioranza, M5s e Lega, mentre si sono espressi per il no Fdi, Pd e Forza Italia.
Il provvedimento, in terza lettura, termina così il suo iter parlamentare e con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale diventerà legge.
Con Quota 100 il governo vuole la possibilità di uscire in via anticipata dal mondo del lavoro, quindi pensionarsi in deroga ai requisiti previsti dalla “Riforma Fornero”.
Senza penalizzazioni è possibile andare in pensione al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 38 anni.
La quota 100 è conveniente per chi possiede diversi anni di contributi, mentre non è risolutiva per chi di anni di contribuzione ne possiede molto pochi.
Chi possiede molti anni di contributi potrà invece continuare a utilizzare la pensione anticipata, che sino al 31 dicembre 2026 si può raggiungere con 42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
La pensione quota 100 inizierà ad essere corrisposta da aprile. Le finestre previste per gli statali saranno ogni sei mesi; si applicherà la finestra unica al personale della scuola.
Per i dipendenti della scuola, il raggiungimento della pensione ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico e accademico, nel caso in cui la maturazione dei requisiti per il pensionamento sia prevista entro il 31 dicembre dell’anno.
Ciò è dovuto essenzialmente per motivi didattici visto che il personale deve assicurare la continuità didattica, pertanto l’uscita dal lavoro è basata sul calendario scolastico.
Per i dipendenti scolastici c’è la possibilità di incassare il Tfs o il Tfr (cioè il trattamento di fine servizio ed il trattamento di fine rapporto) immediatamente, con un finanziamento bancario i cui interessi saranno a carico dello Stato.
Con Quota 100 il divieto di lavorare, ottenuta la pensione, non sarà assoluto: si potranno conseguire redditi da lavoro autonomo occasionale.
Le domande complessivamente pervenute da parte del personale docente, ATA e educativo sono 22.197, di cui 16.804 avvalendosi dei requisiti di Quota 100.
Considerato che entro la scadenza del 12 dicembre erano già pervenute 19.853 domande, i pensionamenti saranno complessivamente 42.050.
Saranno in tutto 375, di cui 109 con Quota 100, in pensionamenti dei Dirigenti Scolastici
Le agevolazioni previste scatteranno anche per gli ultra quarantacinquenni. Resta però il limite temporale del 1996: la detrazione del 50% scatta solo per coloro che sono “privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995”.
La misura è legata alla pace contributiva che viene estesa per 10 anni: si potrà saldare quanto dovuto in 120 rate mensili, invece delle 60 attuali.
Per l’accesso all’ape social e alla pensione con quota 41 a chi esercita professioni gravose non servirà più aspettare la finestra di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.
Per supplire alla carenza di organico, in seguito al pensionamento anticipato con Quota 100, le pubbliche amministrazioni potranno effettuare nuove assunzioni assicurando una sorta di corsia preferenziale alle categorie protette.
La domanda di pensione quota 100 può essere presentata:
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