L’attualità ed il tema dei meigranti entra nelle scuole grazie all’iniziativa di alcuni insegnanti di un liceo romano di Tor Bella Monaca, l’Amaldi.
Per questo motivo c’è stato uno sciopero al contrario, non fuori dalle classi ma al loro interno, per affrontare con gli studenti il tema dei migranti, prendendo spunto dalla stretta attualità.
I promotori, in un appello pubblico, si erano detti “scossi e preoccupati” per le “centinaia di morti nel Mediterraneo, mentre a Castelnuovo di Porto si consuma una delle pagine più buie della nostra storia recente”.
“Chiediamo – avevano spiegato nel loro appello – all’intera comunità scolastica di dare un segnale di preoccupazione e riflessione trasformando le prime due ore di lezione di mercoledì 30 in uno sciopero alla rovescia: fermare la didattica per ragionare e riflettere insieme agli studenti”, riferisce l’Ansa.
E secondo i dati forniti dagli stessi promotori, hanno aderito all’iniziativa gruppi di professori o singoli docenti in quasi 50 istituti, la maggior parte a Roma e Provincia, ma non solo: tra gli aderenti compaiono prof anche di Napoli, Milano, Parma e Catanzaro.
“Nel nostro istituto hanno aderito moltissimi insegnanti all’iniziativa di una didattica condivisa e cittadinanza attiva. Le risposte degli alunni sono state diverse ma il dialogo è sempre molto importate. Nelle mie prime ore ho spiegato il senso dell’iniziativa e poi parlato dei fenomeni delle migrazioni nella storia. L’iniziativa non ha scopi politici contingenti”, spiega Alerino Palma docente di lettere nel liceo Amaldi di Tor Bella Monaca.
Al liceo Socrate alla Garbatella, invece, hanno aderito circa 10 docenti: “ciascuno di noi ha svolto delle attività connesse alla propria disciplina ma finalizzate a stimolare la discussione e l’informazione – spiega il prof Massimo Gargiulo -. Io ho letto degli articoli in classe sul fenomeno migratorio, da giornali di diverso orientamento, e abbiamo iniziato una discussione. Abbiamo parlato anche della Roma Antica, dove una delle peculiarità e degli elementi di forza era proprio la capacità di integrazione. A scuola tra i ragazzi sono emersi anche orientamenti diversi sugli episodi di stretta attualità. L’importante è il dialogo, il confronto e l’informazione corretta”.
Gargiulo ha spiegato inoltre di essere “contento di aver aderito a questa mobilitazione contro l’imbarbarimento”.
Nel frattempo, i docenti firmatari dell’appello “ribadiscono i motivi della campagna e rilanciano la mobilitazione, che non si fermerà”.