Starebbe per sbarcare all’Assemblea regionale siciliana, che come è noto è a Statuto speciale, un atto del Pd consistente in una “legge-voto”, da indirizzare al Parlamento nazionale, nella quale si richiede una maggioranza trasversale per fare approvare lo Ius Scholae.
La Sicilia è attualmente a governo di destra, guidata dal forzista Renato Schifani, ma ciò non ha impedito al deputato Pd, Giovanni Burtone, di lanciare la sua proposta, riportata sul quotidiano La Sicilia di Catania.
In altre parole, secondo Burtone, la concessione della cittadinanza a chi è entrato in Italia al compimento del 12 anno di età e che abbia frequentato per almeno 5 anni uno o più cicli di studi con il conseguimento del titolo, è fattibile per almeno tre ragioni, anche se la Regione siciliana non può legiferare sulla materia:
prima “ricordare che siamo ancora un parlamento; riscoprire una terra di emigranti; l’Isola riesce ad anticipare le dinamiche nazionali più importati”.
Infatti, secondo Burtone, la legge-voto sullo ius Scholae potrebbe fare breccia, oltre che su frange importanti di Forza Italia, anche nell’Mpa di Raffaele Lombardo e nella Dc di Totò Cuffaro.
Dunque, secondo quanto riporta La Sicilia, se si arrivasse a una conta sulla legge-voto all’interno dell’Ars, essa con ogni probabilità potrebbe diventare un contenitore politico ideale nel quale i partiti a livello nazionale non mancherebbero di ritrovarsi, considerato pure che insieme a una simile “svolta” si potrebbe aggiungere perfino la non accoglienza dell’autonomia differenziata.
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