L’esame di maturità del 2019 debutta con una seconda prova scritta mista che abbraccia le due discipline più significative dell’indirizzo di studio.
Per il liceo classico e per il liceo scientifico, ad esempio, il secondo scritto sarà greco e latino e matematica e fisica. Sono d’accordo sulla prova mista perché si avrà modo di valutare le conoscenze acquisite nel corso dei cinque anni di scuola sia delle lingue classi che di quelle scientifiche, Qualche perplessità, invece, riserva il colloquio orale, dove al posto della tesina d’esame (era meglio lasciarla!) ci sarà l’argomento che verrà scelto dal candidato e preventivamente preparato dalla commissione d’esame. Eliminando la tesina il colloquio orale della maturità perde consistenza e può trasformarsi in una banale chiacchierata tra lo studente e la commissione.
La tesina d’esame rappresentava almeno un prodotto (sappiamo poi come) realizzato dall’alunno, ma era sempre un lavoro che veniva presentato per iniziare il colloquio. Modificando ancora una volta l’esame nella sua impalcatura si nota un ulteriore svuotamento.
Mario Bocola
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