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Come valutare la qualità della scuola

La sperimentazione sta coinvolgendo poco meno di 60 scuole elementari e medie in provincia di Bergamo (Elans e Stresa) e di Torino (Avimes).
Gli strumenti di lavoro ai quali le scuole hanno fatto ricorso sono molteplici ed hanno permesso di misurare variabili diversificate; sia a Bergamo che a Torino, per esempio, è stato usato un questionario rivolto ai genitori: sono state raccolte ed analizzate più di 20mila opinioni, mentre in molte scuole che hanno preso parte alla ricerca sono stati coinvolti anche gli alunni: a bambini e ragazzi è stato infatti consegnato un questionario intitolato “Io la penso così” articolato in una sessantina di domande finalizzate ad evidenziare la percezione che gli alunni hanno della scuola e dell’organizzazione didattica.
Ma uno degli elementi che più di altri è stato tenuto sotto controllo riguarda gli apprendimenti degli alunni: tests oggettivi e protocolli di osservazione relativi ai diversi apprendimenti hanno consentito di raccogliere una quantità davvero sterminata di dati che sono stati messi a confronto ed  elaborati mediante sofisticate analisi statistiche.
Questa, in sintesi, l’ipotesi di lavoro che sta alla base della ricerca: la qualità della scuola è un dato complesso e articolato ed ha a che fare con un numero elevato di elementi; è per questo motivo che le variabili da tenere sotto controllo e da misurare sono davvero molte e devono coinvolgere tutte le componenti del sistema, dagli alunni ai docenti e ai genitori.
Ed è così che non mancano rilevazioni neppure sul modo di lavorare del dirigente scolastico: per esempio, nel corso della ricerca è stato usato un questionario sulla gestione del tempo da parte di direttori e presidi e si è constatato che anche questo elemento influisce sull’efficacia complessiva dell’attività scolastica.
Fino a pochi mesi fa gli esiti della ricerca erano disponibili solamente per gli addetti ai lavori, ma ora molti dei materiali sono stati raccolti in un volume (L’autovalutazione nella scuola, ed. Bruno Mondatori) e possono essere utilizzati da quelle scuole che vogliono coniugare la sperimentazione dell’autonomia con la valutazione dei risultati.

Reginaldo Palermo

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