La legge non prevede nulla in tal senso ed eventuali “direttive” potrebbero essere persino in contrasto con l’autonomia delle istituzioni scolastiche.
In molte scuole in questo periodo si sta iniziando a discutere del comitato di valutazione; in qualche caso (pochi per quanto a noi risulta) ci si sta avviando a soluzioni condivise, in altri casi l’argomento sta diventando oggetto di contrasti e prese di posizione.
La situazione più frequente sembra essere però un’atra ancora: le scuole non affrontano il problema perchè ritengono che sulla materia debbano essere diramate istruzioni precise dal Ministero.
C’è anzi chi parla persino di decreti attuativi o quanto meno di linee guida del Ministero.
La legge, per la verità, non prevede che sull’argomento il Ministro debba emanare norme specifiche e men che meno sono previsti decreti di qualche tipo.
Se poi le scuole – per il mometo – intendono soprassedere è altra questione. Peraltro la legge non fissa un termine entro il quale il comitato debba essere insediato.
Un altro equivoco che sembra non essere ancora stato chiarito riguarda i compiti del comitato che non dovrà in alcun modo valutare i docenti ai fini della attribuzione del “premio” legato al merito (si tratta dei famosi 200 milioni stanziati a livello nazionale) ma dovrà soltanto definire i criteri ai quali il dirigente scolastico dovrà attenersi.
Da più parti si dà per scontato che alla resa dei conti si potrà trovare una soluzione coinvolgendo anche in qualche modo le organizzazioni sindacali. Questa ipotesi appare però un po’ debole perchè non tiene conto di un altro dato: quest’anno prenderà avvio la valutazione dei dirigenti scolastici che sarà legata anche alle responsabilità che il dirigente stesso assumerà proprio in fatto di valutazione dei docenti.
E siccome nel comitato di valutazione sarà presente anche un esperto nominato dall’Ufficio scolastico regionale c’è da credere che la “rinuncia” del dirigente scolastico a valutare i docenti sarà “registrata” e non potrà che deporre negativamente nei suoi confronti.
I sindacati del comparto hanno già scritto ai propri dirigent invitandoli a portare il problema al tavolo della contrattazione di istituto. La domanda è: saranno disposti i dirigenti scolastici iscritti ai sindacati del comparto a correre il rischio di incassare una valutazione negativa pur di assecondare la “linea” sindacale?
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