Dalle notizie che stiamo raccogliendo, anche dai nostri lettori, è possibile che la questione della costituzione dei comitati di valutazione sia assai meno traumatica del previsto.
Già da settimane i sindacati del comparto scuola hanno dato avvio ad una intensa campagna informativa sul problema della “valorizzazione” del merito dei docenti.
I sindacati si sono rivolti anche ai propri dirigenti scolastici invitandoli a non procedere alla formazione del comitato di valutazione e a concordare con le rappresentanze sindacali non solo i criteri per la distribuzione del “premio” (25mila euro in media per ogni istituzione scolastica) ma addirittura i nomi dei docenti da “valorizzare”.
Le cose, però, sembrano andare un po’ diversamente.
Per esempio abbiamo notizia di diverse scuole, dirette anche da dirigenti scolastici iscritti ai sindacati confederali, dove la costituzione del comitato di valutazione è già stata decisa o sarà comunque decisa nei prossimi giorni.
Se fra un mese questo dato sarà confermato si dovrà prendere atto che la campagna informativa (o dissuasiva, a seconda dei punti di vista) dei sindacati del comparto non ha dato frutti significativi.
Ma, soprattutto, si dovrà prendere atto che – alla resa dei conti – i dirigenti scolastici iscritti ai sindacati del comparto scuola non sono particolarmente propensi a seguire le indicazioni delle proprie segreterie nazionali, almeno su questo punto.
Resta da capire un punto: quale climia ci sarà nelle scuole dirette da dirigenti iscritti ai sindacati del comparto? Le RSU e le segreterie provinciali tenteranno di ostacolare la “linea” del dirigente o faranno buon viso a cattivo gioco? Lo sapremo presto.