Idee confuse sul comitato di valutazione. Se ne discute in rete.
Sono passati quasi due mesi dalla sua approvazione ma la legge 107 non è del tutto chiara neppure a quanti frequentano forum e social.
Sul comitato di valutazione, per esempio, ci sono ancora dubbi ed equivoci.
Proviamo a chiarirne qualcuno.
Molti docenti, per esempio, si chiedono se la mancata costituzione del comitato possa avere ripercussioni sul superamento del periodo di prova dei neoassunti.
La questione è davvero complicata sotto il profilo amministrativo; la legge, infatti, dice che “il comitato esprime altresì il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo”, ma non dice che il parere è obbligatorio. Quindi – in linea di principio – la conferma in ruolo potrebbe essere decisa dal dirigente dopo aver acquisito informazioni e altri elementi utili dal tutor.
Altri si chiedono se i componenti del comitato saranno in qualche modo retribuiti.
E’ ovvio che la questione deve essere affrontata in sede di contrattazione di istituto.
C’è poi ancora molta confusione sul ruolo del Comitato: molti sono convinti che spetti a questo organo il compito di decidere a quali docenti vada attribuito il “premio” per la valorizzazione del merito. In realtà è bene chiarire per l’ennesima volta che il comitato dovrà soltanto definire i criteri ai quali il dirigente si dovrà attenere per distribuire il “premio”.
Il punto è che in ambito amministrativo è acclarato da tempo che in mancanza del parere dell’organo preposto, il soggetto che deve decidere (in questo caso il dirigente scolastico) può ugualmente procedere.