Lo scorso 30 giugno la commissione cultura si è finalmente espressa nei confronti del tanto discusso DL 73 del 25 maggio 2021, meglio conosciuto come “decreto sostegni bis”.
Numerosi sono gli appartenenti alle più disparate categorie del personale scolastico che stanno seguendo con elevato interesse il percorso di conversione in legge di questa norma, e tra questi vi sono i membri del Comitato Nazionale Docenti Vincolati (CNDV), che riunisce sotto la propria ala quei docenti che si trovano sottoposti al vincolo di permanenza su sede per i neoassunti, vincolo che, nonostante il testo del decreto preveda una riduzione da 5 a 3 anni, continua a prevedere un blocco anche sulla mobilità annuale, un vero unicum non solo nel comparto scuola, ma anche nella pubblica amministrazione.
Proprio in riferimento a quest’ultima criticità si fa largo il parere della commissione che, come più e più volte evidenziato sia dai diretti interessati che dai sindacati, rimprovera lo stato per le eccessive ingerenze operate per mezzo delle leggi da esso promulgate su quella che è una materia che pertiene alla contrattazione sindacale.
Riportiamo il testo della parte riguardante il vincolo:
g) con riferimento all’articolo 58,
comma 1, che demanda ad ordinanze interministeriali l’adozione di misure per l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2020/2021 in merito, tra l’altro, alla data di inizio delle lezioni, si evidenzia che è necessario arrivare alla delegificazione delle norme sulle modifiche del calendario per l’avvio dell’anno scolastico; parimenti, con riferimento al comma 2, lettera f), sarebbe opportuno modificare le norme che hanno introdotto il blocco quinquennale alla mobilità del personale assunto a decorrere dal 2020/2021, eliminando l’intervento in via legislativa sul quadro di regole in materia di mobilità adottate pattiziamente nel CCNL (assegnazioni provvisorie e utilizzazione);
Come risulta evidente dal testo, nel punto g vengono messi in evidenza quelli che sono dei veri e propri sconfinamenti da parte dello stato in dei territori che non sono di sua competenza, creando di fatto delle criticità nei confronti di aspetti della vita scolastica che sono delegati ad altre figure.
È altresì chiaro come la commissione veda nel decreto sostegni bis, a differenza di ciò che molti cercano di far passare, lo strumento adatto a porre finalmente una correzione a quei provvedimenti, non certo scevri da criticità, che hanno posto in essere questi vincoli, in primis per mezzo dell’abolizione del comma 17-novies della legge 159 del 2019, dando finalmente una sonora risposta a tutti coloro che, almeno davanti all’opinione pubblica, dichiarano di voler porre fine ai vincoli, ma non possono perché il DL 73/21 non è il contenitore adatto.
Continueranno, dunque, gli immessi 20/21 ad essere figli di un dio minore, unici dipendenti del comparto scuola a non aver potuto beneficiare nemmeno della mobilità annuale, oppure il ministero deciderà di passarsi, figurativamente, una mano sulla coscienza ed accogliere l’appello del CNDV che lo esorta a porre in essere una soluzione tempestiva?
Quel che è certo è che, uno ad uno, i nodi stanno tutti venendo al pettine.
Comitato Nazionale Docenti Vincolati
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