Sono passate poche ore dall’annuncio della costituzione del Comitato di esperti che dovrebbe fornire suggerimenti e proposte al Ministero per la ripresa delle attività didattiche (ma non solo) e già arrivano le prime prese di posizione.
Per il momento le due proteste più significative sono quelle dei Comuni italiani e di Fand e Fish (Federazioni di associazioni che si occupano di disabilità).
I Comuni lamentano il fatto di non essere rappresentati dentro il Comitato: “Pensare di progettare la riapertura della scuola senza partire dai Comuni – fa notare Cristina Giachi, responsabile scuola dell’Anci – è miope e dannoso”.
Più duro il commento di Fand e Fish
Con la cosiddetta Fase 2 – sostengono le associazioni – la scuola dovrà affrontare temi complessi e delicati: “Il diritto allo studio, la formazione di migliaia di studenti, la necessità di innovare le tecniche, le strutture, i procedimenti e le logiche stesse della formazione sono sfide delicate e nevralgiche che comportano capacità, competenza e visione politica”.
“Il tema della disabilità – proseguono – è trasversale a tutte queste sfide, certamente non è una questione a parte o secondaria o da trattare in separata sede. Per questo motivo lascia perplessi e contrariati l’atto appena approvato dal Ministro dell’Istruzione che istituisce un Comitato di esperti che dovrebbe mettere rapidamente a punto un Piano generale per la scuola post-emergenza COVID.”
“I nomi degli esperti e l’elencazione degli obiettivi del Comitato – concludono Fand e Fish – tradiscono purtroppo una considerazione del tutto marginale della disabilità. Non se ne trova traccia esplicita, non si rileva alcun nome che possa vantare esperienze o approfondimenti in materia di disabilità”.
Per la verità, del Comitato fanno parte due dirigenti scolastici (Domenico Di Fatta dell’istituto di istruzione superiore “Regina Margherita” di Palermo e Amanda Ferrario dell’istituto di istruzione superiore “Tosi” di Busto Arsizio) e un solo docente (Lorella Carimali, insegnante presso il Liceo Scientifico statale “Vittorio Veneto” di Milano): un po’ poco forse per un Comitato che dovrebbe affrontare temi complessi e delicati legati alla riapertura delle scuole.
E’ pur vero che i 18 esperti della Commissione avranno la possibilità di svolgere audizioni di altri esperti o di persone che operano nel mondo associativo e che potrebbero fornire un contributo di idee derivante da una ricca esperienza maturata sul campo.
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