Quando il 30 maggio 1924 Giacomo Matteotti pronunciò il suo discorso alla Camera dei deputati, denunciando i brogli, le violenze, le illegalità, gli abusi commessi dai fascisti contro gli elettori, che votavano fra l’altro quel 6 aprile con la famigerata legge “Acerbi”, aveva con ogni probabilità la fondata convinzione che il regime non avrebbe fatto passare impunemente quelle parole così accese, determinate, precise contro la imminente dittatura di Mussolini che avrebbe portato ben presto l’Italia alle leggi razziali, a una alleanza subalterna con la Germania di Hitler e alla guerra.
A cento anni di distanza da quel discoro, che in ogni caso rimane un monito per chi pensa, sbagliando, che la libertà e la democrazia siano ormai beni inalienabili, uno speciale dedicato al deputato socialista è andato in onda dalla Biblioteca della Camera dei deputati, la sala Galileo Galilei, con gli storici Umberto Gentiloni, Michela Ponzani, Mimmo Franzinelli, Emilio Gentile, che hanno messo a fuoco alcuni passaggi fondamentali per la comprensione della vicenda umana e politica di Matteotti, dal discorso del 30 maggio all’affare Sinclair Oil (che sembra la causa scatenante del suo assassinio) compresi i retroscena poco noti con cui la Camera apprese all’epoca e dalla sue parole notizie scottanti e compromettenti per il fascismo e Mussolini.
Ma, nella stessa giornata dello scorso 30 maggio, in memoria di quel discorso e per celebrare l’uomo e il politico coraggioso e onesto, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha stabilito che sullo scranno di Montecitorio, dove sedeva Matteotti e da dove lanciò quelle pesanti accuse contro il fascismo e il suo capo, venga apposta una targa commemorativa e che non venga più occupato, a simboleggiare quasi la sempre attuale presenza del deputato socialista in quell’aula: “Oggi la Camera dei deputati onora Giacomo Matteotti, uno dei padri della nostra democrazia, vittima dello squadrismo fascista. Esattamente 100 anni fa, dallo scranno di quest’aula, dove è stata apposta una targa in suo ricordo, Giacomo Matteotti pronunciò il discorso che gli sarebbe costato la vita. A perenne ricordo del suo sacrificio questo scranno non sarà più assegnato ad alcun deputato”.
All’evento hanno partecipato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il vicepresidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso.
In apertura la Banda Interforze ha eseguito l’inno italiano e l’inno europeo.
Tra il pubblico inoltre, circa 300 gli studenti.
Sono infine intervenuti, ricordando la figura di Matteotti: Bruno Vespa, il professor Emilio Gentile e l’ex presidente della Camera Luciano Violante.
Ma è stata, questa commemorazione, anche l’occasione per premiare gli studenti vincitori del concorso “Matteotti per le scuole”: la III A dell’Istituto Alta Val di Sole di Ossana di Trento, la IV B del Liceo Artistico Buccini di Marcianise, la I B della scuola secondaria “Maria Gaetana Agnesi” di Casatenovo.
In chiusura l’attore Alessandro Preziosi, proprio dallo scranno da cui il deputato Matteotti svolse il proprio intervento il 30 maggio 1924, ha riletto un estratto di quel violentissimo testo contro il regime e gli abusi fascisti, al termine del quale una standing ovation ha salutato la sua magistrale interpretazione.
Da sottolineare pure che prima della cerimonia, il Presidente Fontana e il Presidente Mattarella hanno inaugurato l’esposizione dedicata a “Matteotti parlamentare” in Transatlantico.
La mostra – organizzata in collaborazione con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti – raccoglie una sintesi dell’attività del deputato attraverso i documenti dell’archivio storico e della Biblioteca della Camera, i resoconti parlamentari, altri documenti e una selezione dello scambio epistolare con la moglie Velia Titta, forniti dalla Fondazione di Studi storici “Filippo Turati” e dalla Fondazione Giacomo Matteotti ETS.