Com’è finita con gli esami di maturità? Dove sta la grande rivoluzione dei commissari tutti interni e del solo presidente esterno?
Il refrain è che l’esame, come era stato condotto fino all’anno scorso, non andava bene. Troppe disparità, troppe variabili nel gioco degli esaminatori esterni. Con un risultato non certo selettivo, testimoniato dalla percentuale altissima di promossi. Ma almeno, verrebbe da dire, in questa scuola così buonista all’eccesso, c’era uno spauracchio.
Adesso invece si torna ai commissari tutti interni. Saranno dei giudici più equi? Se hanno valutato il più possibile equamente i loro alunni nel corso dei 5 anni. Probabilmente sì. Un dato è certo: che saranno molto, ma molto arrabbiati. Perché non verranno retribuiti con la piccola probabile clausola di far passare 25 giorni di esame come un’appendice dell’anno scolastico in fase di valutazione, e quindi come un atto dovuto.
Non a caso le voci di dissenso si sono fatte subito sentire.
“Sarebbe intollerabile impiegare a costo zero i commissari interni per la Maturità. Secondo le anticipazioni riguardanti la Legge di Stabilità approvata qualche giorno fa dal Consiglio dei Ministri, il Governo risparmierebbe 147 milioni di euro modificando l´Esame di Stato ma sulle spalle, ancora una volta, dei docenti”.
Così la Gilda degli Insegnanti commenta la misura prevista dalla manovra finanziaria per il comparto scuola.
“Non è possibile che l´assunzione dei precari, cosa buona e giusta alla quale però il Governo è costretto dalla Corte di giustizia europea, debba essere pagata prima dal taglio degli scatti di anzianità e delle supplenze e adesso anche dalla modifica dell´esame di Maturità. Gli insegnanti impegnati nelle commissioni dovrebbero dunque lavorare senza ricevere alcun compenso aggiuntivo o indennità, mentre una parte dei soldi così risparmiati, ben 200 milioni, verrebbe destinata alle scuole paritarie”.
“Chiediamo che il Parlamento cambi questa parte della Legge di Stabilità – conclude la Gilda – dimostrando così l´interesse per l´istruzione che deve contraddistinguere un paese civile e che ha a cuore il futuro della nazione e dei giovani”.
Eppure dall’alto il tema istruzione sembra essere il più caldo e urgente. Il ministro Stefania Giannini annunciava già all’inizio dell’anno scolastico profonde novità:
“Maturità? Si cambia, non deve più essere pensato come un giudizio divino. Basta commissari esterni. L’esame di maturità deve davvero perdere quell’aspetto da giudizio solenne, che tra l’altro lo ha fatto diventare costoso. Deve riprendere un ruolo di appuntamento di sintesi di un anno scolastico, addirittura di un ciclo.”
Già. Basta commissari esterni. Troppo inutili e costosi. Meglio solo interni e non retribuiti. Affinchè il giudizio non sia divino, ma profondamente umano, troppo umano…